L’allarme per chi fa la spesa, una stangata mai vista prima

Gli aumenti del prezzo delle farine ma non solo. “I prezzi all’ingrosso delle farine di grano tenero sono in costante aumento mentre quelli delle semole di grano duro hanno registrato un vero e proprio balzo nel mese di luglio con un +6% rispetto a giugno.

I dati ci dicono che luglio 2021 rispetto a luglio 2020 ha visto un incremento dei prezzi all’origine del 9,9% per il frumento duro e del 17,7% per il frumento tenero.

I fornitori ci avvisano che da metà settembre potremmo vedere aumenti anche a doppia cifra per le farine”, aveva denunciato nei giorni scorsi Davide Trombini, presidente di Assopanificatori di Fiesa, mettendo in guardia anche sugli aumenti degli ultimi mesi anche di oli e burro.

“Le autorità si allertino, noi non ci stiamo a passare per quelli che aumentano i prezzi. Finora con grandi sforzi gli abbiamo contenuti, ma di questo passo sarà impossibile continuare a mantenere i prezzi di pane e prodotti da forno stabili”, aveva annunciato.

Un altro allarme era stato lanciato da Giuseppe Ferro, ad del pastificio La Molisana: “Tra marzo e maggio non avremo abbastanza grano per fare la pasta”. “Il cuore del problema è in Canada”, aveva ricordato Ferro, parlando di quello che è “di gran lunga il primo produttore al mondo di grano duro” ma che quest’anno “ha prodotto 4,5 milioni di tonnellate anziché le solite 6,5” e gli aumenti ricadranno “su tutti, dai mugnai fino ai consumatori”.

Come il Canada, anche gli Stati Uniti (altro grande esportatore), sono stati molto colpiti dalla grave siccità estiva.

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