Pensione in anticipo grazie agli anni universitari: la proposta di Tridico per il riscatto della laurea

Accedere al pensionamento anticipato grazie agli anni di formazione universitaria è possibile, e dal Presidente dell’Inps Pasquale Tridico è arrivata un’importante proposta per agevolare il riscatto della laurea. Ecco qual è l’ipotesi e quali sarebbero le questioni da affrontare prima di metterla in atto.

Pensione anticipata con il riscatto di laurea: l’ipotesi

In vista del “pensionamento” di Quota 100, in programma per il 31 dicembre 2021, durante l’audizione alla Commissione lavoro della Camera il Presidente dell’Inps ha proposto la gratuità del riscatto della laurea.

Per i lavoratori che appartengono al sistema misto, dunque, potrebbe delinearsi la possibilità di accedere con qualche anno di anticipo a una prestazione pensionistica di importo pari alla quota contributiva maturata alla data della richiesta. Gli interessati dovrebbero soddisfare i seguenti requisiti al momento della domanda:

  • Avere compiuto 63/64 anni di età;
  • Avere almeno 20 anni di contribuzione;
  • Aver maturato, alla data di accesso alla prestazione, una quota contributiva di pensione di importo pari o superiore a 1,2 volte l’assegno sociale.

Secondo l’ipotesi del Presidente Tridico, la prestazione completa spetterebbe al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. Al momento, il riscatto della laurea è a carico del singolo richiedente e può essere versato in un’unica soluzione oppure in 120 rate mensili.

I costi del riscatto di laurea: risparmi a partire dal 2028

Come riporta il Sole24Ore, per Tridico l’ipotesi di gratuità del riscatto di laurea comporterebbe diversi costi:

  • 453.000.000€ nel 2022, per consentire a 50.000 lavoratori l’accesso a questo strumento;
  • 935.000.000€ nel 2023 per 66.000 lavoratori;
  • 1.100.000.000€ per il biennio 2024/2025 per l’uscita di 160.000 lavoratori.

Secondo il Presidente Inps, i primi 3 anni di gratuità del riscatto di laurea potrebbero gravare per quasi 2.500.000.000€, mentre i risparmi sarebbero attesi a partire dal 2028. Nel corso dell’audizione alla Commissione lavoro, Tridico avrebbe anche ipotizzato di rendere questa soluzione cumulabile con redditi da lavoro dipendente e autonomo. Potrebbero essere previsti anche meccanismi di staffetta generazionale.

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