Figlia di papà! Guendalina Canessa Spende 14.000 euro in un giorno. Ma sapete chi è il padre?

Nei mesi scorsi Guendalina Canessa aveva dato scandalo. Era stata seguita dalle telecamere di Barbara D’Urso, mentre faceva shopping: in un quarto d’ora, è riuscita a spendere quasi 15mila euro, precisamente 14.492 euro. Tutto in vestiti, tra borse scarpe e cappottini: “Se lavoro spendo tutto, non chiedo i soldi a mio padre o al mio uomo – le sue parole – Io amo il lusso e il lusso costa. Ho una figlia che erediterà le mie cose, ci sono quelli che comprano i quadri di Picasso, io compro la moda”.

Oltre alle polemiche in studio, lo shopping sfrenato di Guendalina ha fatto discutere anche sui social: “Che schifo è? 14mila euro per un cappotto e due paia di scarpe, vergognati ad ostentare questa ricchessa. Ma chi c***o sei? Fai pena!”, scrive un utente sotto uno dei suoi ultimi post di Instagram. Continua dopo la foto

“Defollowate subito sta patetica”, aggiunge lo stesso. “Sono rimasta sconcertata, 14mila euro io come tanti altri li guadagno in un mese di notti e turni… Per carità ognuno è libero di spendere come vuole, beato chi li ha senza farsi il c**o, però ostentare in questo modo lo trovo poco rispettoso”, scrive una donna. Ma forse non tutti sanno che per Guendalina Canessa la moda è nel sangue. Continua dopo la foto

Il padre Giacomo è il fondatore e l’attuale proprietario del brand Malo, impresa toscana ed eccellenza mondiale del cashmere made in Italy.”La moda è tutta la mia vita. Lo è sempre stata. Prima del Grande Fratello ho studiato all’università della moda e ho lavorato nell’ufficio stile della nostra azienda. E’ una passione che ho ereditato dalla famiglia, in particolare da mio padre che nella sua vita ha creato brand molto importanti”. Continua dopo la foto

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E conclude: Pensa che, molti anni fa, al primo incontro con mia madre le regalò un bomberino in cashmere che all’epoca non aveva ancora nessuno. Insomma, l’eleganza e la moda si respirano da sempre in casa nostra. Anche mia madre, mia sorella, sono come me”.

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