Maradona, omicidio volontario: 25 anni di carcere per la sua morte

Potrebbero essere a breve accusate di omicidio sette persone facenti parte dell’equipe sanitaria di Diego Armando Maradona, il mito del Napoli deceduto lo scorso novembre 2020.

Le indagini in Argentina, come riferisce l’agenzia Agi, stanno proseguendo, e fino ad oggi le sette persone di cui sopra erano state accusate di omicidio colposo, che potrebbe trasformarsi in omicidio colposo con circostanze aggravanti, ovvero, omicidio volontario, che significherebbe, in caso di condanna per colpevolezza, carcere dagli 8 ai 25 anni.

Stando a quanto sostenuto dalla Procura della Repubblica di San Isidro, quella che è incaricata di indagare sulla morte di Maradona, la morte dell’ex star del Napoli deriverebbe da una cattiva condotta professionale e negligenza da parte dell’equipe medica che lo aveva in cura, e che ne ha causato il suo deterioramento salutare e quindi la morte.

“Dopo tante ingiustizie – le parole di una persona rimasta anonima all’agenzia Afp – il cerchio si è chiuso. La cosa più importante è il cambiamento dell’accusa di omicidio colposo con circostanze aggravanti”.

Stando alle precedenti accuse, i sette componenti dell’equipe medica di Maradona avrebbero fra i 5 e i 15 anni di carcere, ma ora, come detto sopra, la loro posizione si è ulteriormente aggravata e verrà fatta maggiore chiarezza il prossimo 31 maggio, quando il gruppo verrà ascoltato da un giudice istruttore che deciderà per l’incriminazione o meno. Stando ad una fonte giudiziaria ascoltata sempre dall’Afp, “c’è il 99% di possibilità che vengano incriminati”. 

Maradona è morto il 25 novembre del 2020 a poche settimane da un delicato intervento al cervello per un coagulo di sangue, all’età di 60 anni, e questo nuovo “filone” di indagine fa seguito alla perizia choc di inizio mese in cui venivano additate alla stessa equipe medica pesanti responsabilità, specificando che Maradona era stato “abbandonato al proprio destino” per via di un trattamento che “era inadeguato, carente e sconsiderato”.

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