Casco, giubbotto riflettente e divieto dopo il tramonto: cosa cambia per il monopattino

Da oltre un decennio se ne attende la riforma dopo che, nel 2010, furono introdotto l’ultimo pacchetto cospicuo di modifiche (legge 120). Di volta in volta, però, il Codice della strada fa cadere la propria “scure” con misure specifiche e, questa volta, è toccato ai monopattini.

Divieto di utilizzo da parte dei minorenni, obbligo di casco e giubbotto catarifrangente e divieto di circolazione dopo il tramonto; queste le restrizioni presenti nel prossimo Ddl sul riordino dei micro-mezzi elettrici al vaglio della Camera che starebbe pensando di introdurre anche il limite di velocità a 20 km/h e la possibilità di circolare solo sulle strade urbane con un limite di 30 km/h, oltre che sulle piste ciclabili.

Infine potrebbe esserci un esplicito divieto di sosta sui marciapiedi con possibilità di rimozione.

Si tratta di un duro colpo alla “mobilità dolce” tanto incentivata da un anno a questa parte, dai governi che si sono succeduti che hanno sostenuto i monopattini anche con risorse economiche ingenti con il bonus mobilità, bici e monopattini da circa 215 milioni di euro stanziati nel 2020. Tanti soldi per incentivarne l’acquisto ma troppo pochi messi per le infrastrutture necessarie al loro utilizzo; inoltre restano i dati allarmanti, forniti negli scorsi giorni dall’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) sugli incidenti in bigi e similari: nel primo trimestre 2021 i ciclisti morti in incidenti stradali sono stati 44, sette in più rispetto ai 37 dello stesso periodo del 2019 e undici in più rispetto al 2018.

Nello specifico, fino a febbraio scorso si sono registrati 125 incidenti gravi con monopattini, in cui due persone hanno perso la vita, undici persone sono state ferite finendo in prognosi riservata e 49 con una prognosi superiori ai 40 giorni.

Questi dati, per nulla incoraggiante, va letto anche alla luce dell’aumento progressivo del loro utilizzo in un periodo di restrizioni per l’emergenza Covid per cui nelle aree urbane molti hanno deciso di abbandonare i mezzi pubblici per muoversi con monopattini e bici.

Allora dovrebbe attendersi anche una riscrittura complessiva delle regole sulla circolazione stradale anche in città ed a “misura” di mobilità dolce.

Alcuni comuni, come Firenze, avevano già anticipato queste modifiche e da qualche mese, come ricordato in un altro articolo pubblicato su IlGiornale.It, sono inizaite le prime contravvenzioni a chi utilizzava i monopattini senza casco.

Sulla riforma del Codice la commissione Trasporti alla Camera sta cercando di mandare avanti disegni di legge presentati in entrambi i rami del Parlamento finalizzati a regolamentare in modo preciso le norme sui monopattini elettrici, ma ad ora non si può fare ancora nulla di incisivo in quanto vi è sperimentazione in corso introdotta dalla legge di Bilancio 2019 e regolata dal Dm Infrastrutture del 4 giugno 2019 – con integrazioni nel 2020 agli articolo 33-bis del Dl 162/2019 – con hanno (lasciando molti dubbi), i monopattini sono stati equiparati alle bici.

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