“Farò io la squadra”. Come sarà il governo tecnico-politico di Draghi

Fiducia in me, nei miei progetti, nel mio operato, nelle mie idee per la ripresa economica e sociale del Paese: lo ha chiesto a gran voce Mario Draghi in questo primo giorno di consultazioni con i partiti, da cui si aspetta un largo sostegno in Parlamento.

L’azione del suo governo si muoverà su due piani principali: quello del Recovery Fund e quello della campagna di vaccinazione. Due appuntamenti che l’Italia non può affatto fallire e che pertanto saranno affidati – a meno di clamorosi ripensamenti dell’ultimo momento – all’ex governatore della Banca centrale europea. Il premier incaricato deve ancora incontrare Lega e Movimento 5 Stelle, che allo stato attuale hanno deciso di sposare una linea attendista: prima parliamo col professore e poi valutiamo, è il ragionamento che fanno entrambi.

Certo, per ora è soprattutto una questione di strategia in attesa di vedere le mosse degli altri. Ma l’ex numero uno della Bce ha già iniziato a scoprire qualche sua carta: l’esecutivo sarà tecnico-politico, composto da persone capaci e competenti scelte direttamente da “Super Mario”. Che nei suoi discorsi punta l’attenzione sulla gravità del momento e sul fatto che inevitabilmente determinate scelte saranno politiche. Ecco perché non sarà facile rivolgersi a tutte le forze politiche e ottenere da loro il totale appoggio. L’intenzione è quella di occuparsi personalmente delle emergenze che deve affrontare il Paese, mentre al Parlamento saranno lasciati temi come la giustizia e la legge elettorale.

Il toto-ministri

Per adesso non è stata stilata una lista di ministri. Viene comunque fatto sapere che – anche per venire incontro soprattutto alle richieste grilline – non dovrebbero esserci solo tecnici d’area: 12 politici e il resto tecnici, sono orientativamente i conti. Draghi tra l’altro non avrebbe escluso categoricamente l’ipotesi di far entrare i leader in prima persona. Prima di parlarne con il presidente Sergio Mattarella dovrà ovviamente assicurarsi che non vi siano veti incrociati. Oltre ad alcuni componenti del governo giallorosso (Luciana Lamorgese, Lorenzo Guerini, Roberto Speranza, Francesco Boccia, Stefano Patuanelli e Luigi Di Maio), su tutti si fanno i nomi di Marta Cartabia alla Giustizia e di Carlo Cottarelli all’Economia. Tra gli uomini di Draghi rientrano Daniele Franco (direttore generale di Banca d’Italia), Fabio Panetta (membro del board della Bce), Andrea Brandolini (vicecapo del Dipartimento economia e statistica), Dario Scannapieco (vicepresidente della Bei) e l’economista Lucrezia Reichlin.

L’obiettivo del premier incaricato è quello di evitare ogni tipo di rallentamento e ostacolo. Oggi avrebbe avuto diversi contatti telefonici, tra cui uno con Silvio Berlusconi che non è arrivato a Roma per cautelarsi dopo i guai fisici di alcune settimane fa. Nelle scorse ore avrebbe parlato pure con Beppe Grillo, che invece è approdato nella Capitale per far parte della delegazione che incontrerà l’ex governatore della Bce. L’imperativo è agire subito avendo in cima ai pensieri un’ottimale gestione del Recovery Fund e una serie di azioni per contrastare non solo il diffondersi del Coronavirus, ma anche l’aumento del debito e della disoccupazione.

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