Rocco Casalino e Giuseppe Conte “hanno pagato con soldi pubblici un sondaggio sul gradimento del premier”: Palazzo Chigi sotto accusa

Nel mirino Rocco Casalino e Giuseppe Conte. Già, perché secondo quanto rivelato dal Fatto Quotidiano, dunque dal giornale più appiattito sulle loro posizioni e attento a non dare “fastidio”, la presidenza del Consiglio avrebbe commissionato a pagamento un sondaggio sul gradimento di Conte, a confronto con gli altri leader di partito. Insomma, se la notizia fosse vera, sarebbero stati usati soldi pubblici per “propaganda”, una mossa dietro alla quale è semplice vedere lo zampino di Casalino, portavoce del presunto avvocato del popolo.

La vicenda scatena Michele Anzaldi, deputato di Italia Viva e segretario della Commissione di vigilanza Rai: “Se fosse confermato quanto scrive Il Fatto Quotidiano, ovvero che la presidenza del Consiglio ha commissionato e pagato un sondaggio sul gradimento di Conte e il confronto con i leader dei partiti, saremmo di fronte ad un gravissimo abuso che sconfina nel danno erariale”, picchia come al solito duro Anzaldi.

E ancora, aggiunge: “A che titolo Palazzo Chigi spende i soldi dei cittadini per testare il gradimento personale di Conte come leader politico? A che titolo Palazzo Chigi, a maggior ragione in piena crisi di governo da oltre due settimane e con il presidente del Consiglio dimissionario, rileva il consenso dei singoli partiti? Mai nella storia della presidenza del Consiglio si era assistito ad un tale uso personalistico di risorse pubbliche, è urgente che se ne occupino il presidente dell’Anac Busia e la Corte dei Conti, presenterò un esposto”, rileva Anzaldi.

Infine, la stoccata al quotidiano diretto da Marco Travaglio: “Nel tentativo di suonare la grancassa a Conte, Il Fatto stavolta ha giocato un brutto scherzo a Palazzo Chigi perché ha rivelato che il sondaggio pro Conte che da ieri viene fatto girare nelle redazioni è stato commissionato direttamente da Conte. La presidenza del Consiglio, però, non può commissionare sondaggi politici e partitici ma solo sull’attività di governo. Qualcuno ora ne risponderà”, conclude minaccioso il renziano. 

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