Con lo snowboard sul monte Grappa: ennesimo oltraggio agli eroi della Grande guerra

Sono passati appena due anni dal termine del centenario della Grande guerra e il popolo italiano, specie le ultime generazioni che dovrebbero essere gli eredi di un così importante testimone, sembra già essersi scordato il sacrificio dei nostri nonni immolatisi per la difesa della patria. È di queste ultime ore una foto che gira sui social, scattata da un visitatore indignato, e che immortala alcuni giovani sulla neve con ai piedi le tavole da snowboard. Fin qui non ci sarebbe nulla di cui stupirsi, soprattutto in questo periodo in cui i Dpcm del governo obbligano la chiusura degli impianti sciistici, ma il preciso contesto in cui è stata scattata la foto incriminata lascia quantomeno sbigottiti. Nella foto, l’improbabile «pista» da cavalcare con i surf invernali, è infatti la storica scalinata del sacrario militare del monte Grappa. Lo sfondo invece, immediatamente a pochi metri dietro le spalle dei ragazzi, è la struttura più importante del sacrario che custodisce le spoglie di 23mila caduti.

Caduti sul monte Grappa oltraggiati con lo snowboard

Tra la superficialità degli sciatori sacrileghi e quella dell’ignaro popolo del web, fortunatamente alcuni utenti hanno commentato con il proprio disappunto, provando a spiegare il significato di «luogo sacro alla Patria». Ne sono ovviamente scaturiti dibattiti, tra i più coloriti e talvolta anche improbabili, nei vari gruppi social. In realtà, però, sui social la discussione sul sacrario a 1776 m.s.l.m. del Monte Grappa è iniziata ben prima di quest’ultima bravata con gli snowboard; nei mesi scorsi il monte della prima guerra mondiale fu infatti al centro di un acceso dibattito sulla scelta istituzionale, dettata dal Dpcm anche per il settore che coinvolge le aree museali, di togliere il tradizionale servizio di vigilanza degli Alpini da sempre apprezzato dagli escursionisti e che assicurava il giusto decoro di questo luogo monumentale.

Occorre servizio di vigilanza

Dal momento che il Ministero della Difesa, l’Esercito, l’Ana e l’Onorcaduti hanno «abbandonato» questo importante sito per la memoria storica nazionale, oltre ad essere scambiato per pista da sci o downhill mountainbike, l’intera area del Monte Grappa versa sempre più spesso in uno stato di degrado indecoroso, con sporcizia lasciata dalla maleducazione di cittadini che su queste cime vengono a bivaccare. L’appello di associazioni, Alpini, escursionisti e semplici cittadini è ora quello di ripristinare al più presto un servizio di vigilanza che possa tornare ad educare alla memoria laddove la scuola e le istituzioni hanno miseramente fallito. E noi del Primato Nazionale, ovviamente, ci uniamo a questo sacrosanto appello.

Andrea Bonazza

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