Dai gonfiabili alle “stanze per gli abbracci”: come si è reinventata una azienda milanese

Il coronavirus li aveva messi in crisi, ma loro si sono reinventati. E ora aiutano gli ospiti delle case di riposo ad abbracciare (in totale sicurezza) i loro parenti. Il merito è tutto di Claudia Cisaro che insieme al papà Enzo (unico pilota italiano di mongolfiera a gas) ha convertito la produzione dell’azienda di famiglia: da gonfiabili a stanze degli abbracci. Stanze in cui è possibile ritrovare quell’abbraccio che il covid da quasi un anno ci nega.

Le prime stanze degli abbracci realizzate dalla Aeronord Aerostati di Sesto San Giovanni sono già arrivate a destinazione in alcune  Rsa del bresciano. Altre sono in produzione e a breve in partenza per alcune province della Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna.

“Abbiamo deciso di convertire l’organizzazione per due motivi: fornire il nostro contributo in questo delicatissimo momento, e al tempo stesso permettere all’azienda di andare avanti – spiega Claudia – . L’azienda è stata fondata da mio papà nel 1960: siamo i proprietari dell’unica mongolfiera a gas italiana, siamo leader nella produzione di aerostati e di prodotti e servizi aerostatici per la ricerca scientifica,  fiere, eventi, tour pubblicitari, manifestazioni sportive e aperture di nuovi punti di vendita. In particolare siamo specializzati nella progettazione, personalizzazione e costruzione di palloni aerostatici e gonfiabili, in attività pubblicitarie con aerostati a gas, aria calda, gonfiabili aria fredda e in voli promozionali con mongolfiere a gas e aria calda”.

Ma la pandemia ha fermato il loro volo: addio alle fiere, addio agli eventi, e oggi addio anche a chi investe in un gonfiabile per promuovere la propria attività. Ma Claudia non ha voluto arrendersi e in collaborazione con un’altra azienda ha deciso di proseguire e di produrre le stanze degli abbracci. Un’idea che è piaciuta subito a diverse residenze per anziani che oltre a combattere contro il coronavirus, devono anche combattere contro la tristezza degli ospiti che non possono più vedere e abbracciare i loro cari.

“Quando nei giorni scorsi ho assistito al primo incontro in una stanza degli abbracci che abbiamo allestito nel bresciano è stata una fortissima emozione – continua Claudia -. Era commovente vedere la gioia negli occhi di quella mamma che da mesi non vedeva i suoi familiari se non attraverso lo schermo di un telefonino. Era al settimo cielo. Molti ospiti, infatti, non capiscono perché venga negato l’incontro e questo li fa soffrire”.

Per fortuna la tecnologia, e la capacità delle aziende di reinventarsi, riesce a colmare questa profonda tristezza. “Abbiamo due tipologie di stanze degli abbracci – continua Claudia -. Una da montare all’interno della struttura con una parete trasparente e le maniche degli abbracci. E una invece trasportabile e da allestire all’esterno, ma se ci sono gli spazi adeguati anche all’interno. È  suddivisa in area visitatori e area ospiti, entrate apribili in tessuto, finestre laterali, parete trasparente tra le due  aree in tessuto trasparente morbido e maniche per abbracci”. 

Una casa degli abbracci realizzata utilizzando la tecnologia che la ditta di Sesto San Giovanni da decenni usa per costruire i suoi aerostati: la parete è in poliuretano termosaldato a tenuta non solo di aria, ma anche di elio, gas molto sottile e leggero. “È stato utilizzato un poliuretano trasparente per la parete e uno opaco per le maniche con speciale trattamento sviluppato esclusivamente per Aeronord che prevede una sabbiatura per evitare che gli strati del poliuretano e quindi delle maniche si attacchino tra loro”, conclude Claudia.

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