Conte è alla frutta, l’incantesimo è finito. Il Pd non lo digerisce più, la Boschi gli dà il colpo di grazia


Non bastano le telecamere, gli show in diretta tv, l’atteggiamento “protettivo” costruito a tavolino. Per Giuseppe Conte le cose si mettono male. Il governo è alla frutta, le spaccature ci sono tra i partiti e all’interno dei partiti. L’immagine del premier ne esce offuscata, l’incantesimo è finito. E non riguarda solo il braccio di ferro sul Mes, ma la situazione complessiva.

Conte all’angolo, nel governo è scontro

La seconda ondata è stata gestita malissimo. Il Pd se la prende con i ministri grillini, il M5S se la prende con i dem, i renziani scalpitano e gli alleati non li digeriscono. Il clima a Palazzo Chigi è pesantissimo, l’accordo non regge più. Secondo quanto riporta Affaritaliani,it cresce a dismisura l’insofferenza nei confronti di Conte per il suo modus operandi..Il Pd sta ragionando sul da farsi. Al Nazareno, però, ritengono che sia pressoché impossibile garantire un cambio di passo al governo per ridurne la conflittualità. In ballo ci sono troppe questioni decisive, tra cui la gestione dei 209 miliardi provenienti da Bruxelles.

L’ipotesi di andare al voto in primavera

Si accarezza anche l’ipotesi di andare al voto in primavera. Ma qui occorre mettersi in trincea, perché il rischio di perdere le elezioni è forte, con il centrodestra che ha un vantaggio notevole. Allora la strada resta quella della solita alleanza con il M5S che allo stato attuale sembrerebbe ancor di più una sceneggiata. Gli insofferenti stanno lavorando ai fianchi per indebolire il presidente del Consiglio, per poi farlo cadere a gennaio una volta approvato il bilancio. Arrivati a quel punto si potrà parlare di elezioni anticipate, ma anche di impasto.

I sondaggi allarmano Pd e Cinquestelle

Del resto, i vertici dei partiti di maggioranza hanno nelle mani i sondaggi e sanno bene che cosa sta accadendo nel Paese. Per il sondaggio Swg di Mentana, poco più di un italiano su tre (34%) sarebbe disposto a rinnovare la fiducia a Conte. Una percentuale bassa, quindi, di elettori che vogliono andare avanti con questo governo. E di sicuro nelle prossime settimane il dato continua a scendere, basta tastare il polso alla gente per capirlo. Conte cerca di correre ai ripari. Sembra che voglia arrendersi su un punto, quello dei 6 manager chiamati per la gestione del Recovery. Si dice disposto a limitarne il ruolo. Ma a Renzi sembra che non basti. E minaccia di sbattere la porta e andarsene,

La stangata della Boschi a Conte

Arriva la stangata della renziana Maria Elena Boschi, La rottura? «Spero di no, ma temo di sì. Non stiamo alzando i toni, noi: siamo in presenza di un fatto gravissimo. Non è possibile che il premier sostituisca il governo con una task force, i servizi segreti con una fondazione, le sedute parlamentari con le dirette Facebook. Sono mesi che chiediamo una discussione parlamentare e scopriamo oggi un piano di cento pagine che commissaria i ministri con un emendamento in legge di Bilancio? Se il premier vuole rompere ci dispiace, ma faccia pure. Il richiamo alla responsabilità non può essere a senso unico».

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