Australia, ristoratore italiano entusiasta: “Sostegni economici e mutui sospesi. Qua il governo ci aiuta”

Chiudiamo tutto, ma sospendiamo gli affitti e vi rimborsiamo adeguatamente. In Australia, dove adesso i casi giornalieri di coronavirus si contano sulle dita di una mano, il lockdown è durato ben 7 mesi. Un periodo lunghissimo in cui il governo ha fornito consistenti aiuti economici ai cittadini. A spiegare il modello australiano è Francesco Rota, originario di Modena, che a Melbourne gestisce da cinque anni la Trattoria Emilia. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ristoratore italiano traccia un quadro decisamente emblematico. “Gli affitti sono stati tutti sospesi: il governo ha deciso che i padroni delle mura non potevano pretendere niente. Per le attività, come la nostra, il 50% dell’affitto è completamente cancellato, l’altro 50% lo pagheremo rateizzandolo nei mesi successivi, dopo la riapertura, per tutta la durata del contratto di affitto. I mutui anche sono stati sospesi, ma con la possibilità di pagare solo la quota interessi in modo da non vederla moltiplicata dopo mesi di non pagamento”.

Migliaia di dollari ai cittadini

Ma non è certo l’unico aiuto fornito dall’esecutivo australiano, che ha infatti “elargito a tutti i cittadini australiani che lavoravano da almeno un anno un job seeker, un sostegno economico, che ci ha permesso di vivere bene”. Non solo, Rota spiega che “questo contributo continueremo a prenderlo fino a marzo 2021, se l’attività non riesce a recuperare almeno il 60% del fatturato”. Un sogno per i lavoratori italiani, che invece hanno assistito alle promesse al vento del governo di giallofucsia e ancora aspettano la “potenza di fuoco” annunciata dal premier Conte. In Australia “quando hanno deciso, a settembre, di prorogare il lockdown, immediatamente hanno annunciato nuovi incentivi: diecimila dollari (più o meno 6 mila euro, ndr) per chi aveva meno di 100 posti a sedere, 30 mila per chi ne aveva di più. Hanno cercato con gli incentivi di placare le insofferenze di chi non ce la faceva più e chiedeva la riapertura, e ci sono riusciti. Perché anche io, quando provavo a lamentarmi con gli amici italiani, mi rendevo conto che non potevo permettermelo”.

Sostegno economico anche ai quarantenati

“Qui – dice Rota, mostrando un comprensibile entusiasmo – ci hanno sostenuto: ed è anche per questo che tutti abbiamo rispettato rigorosamente le regole”. Già, se hai un governo che ti sostiene concretamente, puoi pure accettare un lungo lockdown.
Ma non è tutto, l’Australia ha sostenuto economicamente anche i cittadini costretti alla quarantena. “Chi doveva restare a casa in attesa dell’esito del tampone per due giorni, veniva risarcito con 450 dollari, per ricompensarlo delle perdite lavorative e evitare che avesse la tentazione di uscire comunque per guadagnare. Chi doveva stare 14 giorni in isolamento, e dimostrava di non avere più ferie o giorni di malattia da usare, ne aveva 1500. Così – dichiara Rota – nessuno stava in giro col rischio di contagiare gli altri”.

Alessandro Della Guglia

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