Stato di emergenza prorogato al 31 gennaio. Ok della Camera (con il trucco)

Si ricompatta la maggioranza giallofucsia. Dopo le due figuracce di ieri per assenza del numero legale, la Camera approva la risoluzione della maggioranza con le nuove restrizioni anti-coronavirus con 253 voti a favore, 3 contrari e 17 astenuti. L’opposizione non ha votato. La risoluzione approvata impegna il governo a “disporre la proroga dello lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021” e “a provvedere affinché su tutto il territorio nazionale sia introdotto l’obbligo di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto e per l’intero arco della giornata“. Lo slittamento del voto ad oggi ha determinato il rinvio del Consiglio dei ministri che dovrà approvare il nuovo Dpcm in modo tale da far entrare subito in vigore le nuove restrizioni. A quanto pare, il Cdm si dovrebbe tenere a breve.

Deputati positivi “in missione”: così la maggioranza ha raggiunto il quorum

Bocciata invece la risoluzione dell’opposizione con cui si chiedeva tra le altre cose la presenza in Aula del premier Giuseppe Conte. Tutto a posto quindi nonostante l’assenza del numero legale per i 41 deputati di maggioranza in quarantena (21 del Pd, 14 del M5S, 5 di Iv e 1 di LeU). Infatti in base alla decisione assunta dalla Giunta per il regolamento di Montecitorio, i parlamentari in isolamento sono da considerarsi, d’ora in poi, “in missione” e quindi assenti giustificati. Questo comporta l’abbassamento del quorum che determina il numero legale e così la maggioranza giallofucsia ha potuto approvare la risoluzione. Questa stessa misura era stata già adottata provvisoriamente a marzo per i deputati che che abitavano nelle zone rosse.

Le misure approvate e il duello con le Regioni

Tra le misure approvate, il divieto per le Regioni di ammorbidire le nuove restrizioni anti-corinavirus. Le amministrazioni locali possono soltanto inasprire ulteriormente le misure del governo centrale. Una decisione che vede già sul piede di guerra Regioni come Liguria e Veneto che chiedono maggiore autonomia perché la situazione dei contagi (ma – lo ricordiamo – essere positivi al coronavirus non significa essere malati di Covid-19) non è la stessa su tutto il territorio nazionale. Conte e compagni invece vogliono obbligare tutti gli italiani a vivere in questo clima di terrore artificiale, visto che il virus fa molto meno male di prima.

Adolfo Spezzaferro

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