Marco Rizzone, il grillino che ha chiesto il bonus Inps contro il M5s: “Un tiro al piccone per riprendersi un po’ di consenso”

Dissidi all’interno del Movimento 5 Stelle. Tutto, come da qualche giorno a questa parte, ruota intorno al bonus Inps richiesto da alcuni parlamentari. Tra questi spunta anche il grillino Marco Rizzone che, in un lungo post su Facebook, si sfoga: “Di essere dipinto come un disonesto, un infame o un ladro però non lo accetto, tantomeno da chi con la sua noncuranza ha consentito a migliaia di partite Iva ben più facoltose di me di richiedere legittimamente il medesimo bonus”. “È comodo – passa poi all’attacco – puntare il dito contro qualcuno per nascondere le proprie mancanze. Ma è ancor più comodo (nonché molto triste) cavalcare la rabbia delle persone per provare a riprendersi un po’ di consenso in vista del referendum sul taglio dei parlamentari o delle elezioni regionali”.

Quella di Rizzone ha a tutti gli effetti l’aria di essere un invettiva contro i suoi colleghi, anch’essi pentastellati: “A me questo tiro al piccione – ve lo devo dire – disgusta parecchio. E sapete perché? Perché significa non farsi il minimo scrupolo nel mettere alla gogna una persona pur di gettar fumo negli occhi di voi cittadini, illudervi che la colpa sia di chi in base a una legge dello Stato ottiene un contributo previsto per la sua categoria e non di chi quella legge è incapace di scriverla in modo che non vi siano eventuali distorsioni”.

Parole, queste, che hanno generato l’ira dei grillini. Negli ambienti 5 stelle le esternazioni vengono bollate come “giustificazioni inaccettabili” e “scuse offensive”. “Qui si fa volutamente finta di confondere il possibile con l’opportuno. Una triste farsa”, sottolineano voci all’interno del Movimento, “chieda scusa e lasci il posto di parlamentare, dove è stato in tutti questi giorni? Che vergogna”

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