Migrante stupra l’operatrice del centro d’accoglienza: nessuno lo denuncia

La notizia è di un settimana fa, uscita in sordina sulle cronache locali di Palermo. Notizie che possono rovinare la “narrazione” petalosa su come funziona un centro d’accoglienza e cosa si rischia. Ma gli atti sono pubblici. Emersi il 15 luglio, durante una drammatica udienza. 

Accade in provincia di Palermo

Un’operatrice di un centro d’accoglienza in provincia di Palermo,viene ascoltata come parte offesa in un processo. Hope Omnolodion, un immigrato nigeriano, latitante, è accusato di semplici lesioni. Avrebbe afferrato il collo con forza della donna. Nel corso dell’udienza, rispondendo alle domande del giudice Lorenzo Matassa e del pubblico ministero Paola Cucchiara, emerge una vicenda molto più grave di quella finora contestata.

Il nigeriano l’ha stuprata fuori dal centro d’accoglienza

“L’ho accompagnato per una visita pomeridiana di controllo cardiaco”, racconta la ragazza tra le lacrime.  “Accusava problemi respiratori. Siamo andati all’ospedale di Partinico, ho posteggiato e siamo scesi, mi ha minacciato con un coltello, in una zona appartata e mi ha costretto ad avere rapporti sessuali”.

La donna ne ha parlato con un collega e con un dottore che le ha prescritto alcuni accertamenti.Perché non lo ha denunciato prima? “Ero terrorizzata, ho voluto rimuovere tutto, cerco di non muovermi mai da sola, a maggior ragione che è latitante, temo che possa apparirmi all’improvviso”. Perché del nigeriano si sono perse le tracce. Si è allontanato dal centro e non vi ha più fatto ritorno.

Lo stupro dell’immigrato era stato nascosto

Ma prima della fuga, aveva avuto altre occasioni per minacciare e aggredire la donna. “Mi ha messo le mani al collo, non aveva avuto l’esito dalla Commissione internazionale, non respiravo più, ho pensato di morire in quel momento. Ero spaventata, terrorizzata, mummificata”. Che la vittima non abbia avuto il coraggio di denunciare è comprensibile. Che, però, nessuno dei colleghi e degli altri operatori del centro siano intervenuti è gravissimo. Possibile che nessuno si sia accorto di nulla? Come mai la denuncia delle violenza sessuale non è stata raccolta dal medico che ha visitato la donna? E perché il collega della donna ha taciuto? Domande che aspettano le risposte degli inquirenti. Casi come questo sono già avvenuti in altre zone d’Italia. Sorge il sospetto che siano più frequenti e che vengano taciuti dagli stessi addetti ai lavori.

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