Mes, Pd in pressing su Conte. Zingaretti: “Ora basta tergiversare”

Si discute ancora animatamente sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes), ormai divenuto un nodo centrale per quanto riguarda la stabilità della maggioranza di governo. Se da una parte il Movimento CinqueStelle continua a dichiararsi ostile al Fondo salva-stati, la compagine di sinistra e persino Forza Italia premono affinché l’esecutivo decida una volta per tutta di attivarlo.

“Il Mes? Lo diciamo da tempo: è uno strumento inadeguato. Lo dicevamo prima dell’emergenza Covid-19 e lo diciamo a maggior ragione ora”, ha dichiarato nei giorni scorsi il deputato grillino Riccardo Ricciardi, come riportato da “Repubblica”.

Di diverso parere, invece, il gruppo di sinistra, che torna ad incalzare gli alleti di governo. Il prossimo Consiglio europeo è previsto in data 17 e 18 luglio, e per allora i dem intendono ottenere una risposta positiva dal premier Conte e dai CinqueStelle.

“Il governo smetta di tergiversare, si tratta di risorse mai viste”, dichiara oggi sul “Corriere della Sera” il segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Chi sta governando l’Italia ha l’obbligo di non tergiversare, sul tavolo risorse per la Sanità mai viste. La danza immobile delle parole, slogan, furbizie lasciamoli alle destre, noi anche nel nostro partito dedichiamoci a dare risposte alle persone e ricostruire l’Italia uniti. Questa è la missione del Pd”, aggiunge.

Dal M5S, tuttavia, non sembrano ancora arrivare segnali di apertura. “Il Pd dovrebbe prima spendere i soldi che i loro ministri hanno in portafoglio e che i loro presidenti di Regione hanno per la sanità e non stanno spendendo. Oltre i 16 miliardi che ci sono già per gli investimenti. Il Paese ha bisogno di spendere i soldi stanziati per far ripartire l’economia e non di fare campagna su uno strumento che è diventato una bandierina”, ha infatti sentenziato il viceministro allo Sviluppo, il pentastellato Stefano Buffagni. “Dobbiamo ancora trovare qualcuno che smentisca il contenuto dell’articolo 13 del trattato sul Mes e l’art. 14 del regolamento 472 del 2014. Andateli a leggere. I problemi attualmente non sono sull’accesso al fondo, ma su quando si dovrà rientrare dal prestito”, ha aggiunto anche il collega di partito Fabio Massimo Castaldo, vicepresidente del parlamento europeo, come riportato da “Nova”.

Il Pd, tuttavia, va dritto per la sua strada, e continua a fare pressing sul governo. “Ci sono tante significative opportunità da cogliere con il Mes. Continuare a rinviare la decisione è un errore che aumenta l’instabilità,non la diminuisce, e crea danno agli italiani”, ripete come un mantra il capogruppo dem a Palazzo Madama, Andrea Marcucci, come riferito da “Agi”.

“Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, conferma oggi tramite le pagine del Corriere della Sera, quello che Italia Viva dice da tempo: il Mes è uno strumento di assistenza finanziaria che può essere usato in modo positivo dal nostro paese”, commenta invece il segretario della presidenza della Camera dei deputati Francesco Scoma (Iv). “Ci sono fondi che potremmo utilizzare in tempi rapidi per combattere il Covid19, per assumere medici e infermieri, per far decollare la ricerca contro questa e altre malattie e soprattutto per poter modernizzare gli ospedali nel sud del nostro Paese mettendo fine al triste fenomeno dei viaggi della speranza per potersi curare. Meglio tardi che mai caro Pd, é bello sapere che nella tempesta, viaggiate al nostro fianco nella stessa barca”, conclude.

A favore del Mes, come detto anticipatamente, anche Forza Italia, che ha scelto di seguire una strada ben diversa dagli alleati dell’opposizione. “Non si vota più nulla del governo se prima Conte non accede agli aiuti previsti dal Mes”, è addirittura arrivato a minacciare Osvaldo Napoli, membro del direttivo di Forza Italia alla Camera.

Ancora fortemente contrari, invece, Lega e Fratelli d’Italia. “Il Mes è un prestito da restituire a precise condizioni decise a Berlino e Bruxelles, condizioni che mettono a rischio il risparmio degli italiani. Questo è scritto in tutti i trattati. Il Mes è stato rifiutato da Grecia, Francia, Portogallo, Spagna: se fosse stato così vantaggioso spiegatemi perchè tutto il resto d’Europa dice di no a uno strumento simile. Spero che nessuno voglia ipotecare il futuro dei nostri figli”, ribadisce ancora una volta Matteo Salvini. “Noi voteremo contro. Se il trattato non viene modificato, il rischio di ritrovarci la Troika è dietro l’angolo”, ha dichiarato anche Giorgia Meloni nel corso di un’intervista rilasciata a “Repubblica“.

Ormai tutti ne sono convinti: sarà sul Mes che si giocherà la partita definitiva del governo.

il giornale.it

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