Maxi rete di pedofili in Germania. I sospettati sono oltre 30mila

In Germania è stata di recente portata alla luce una rete mastodontica di pedofili, con migliaia di individui coinvolti come indagati nell’inchiesta penale.

Gli inquirenti locali sono ultimamente risaliti a oltre 30mila sospettati con l’accusa di adescamento di minori. La maxi-indagine su tale rete di attività pedo-pornografiche è partita da alcuni accertamenti effettuati nella città di Bergisch Gladbach, nell’ovest del Paese, nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. L’attività degli investigatori ha successivamente espanso i suoi confini, fino ad assumere in questi giorni dimensioni colossali.

A dichiarare che i soggetti indiziati di fare parte dell’organizzazione di pedofili sarebbero oltre 30mila è stato il ministro della Giustizia della medesima entità federata, Peter Bisenbach.

Egli ha infatti rilasciato a Düsseldorf alcune precisazioni sul maxi-procedimento penale in corso, subito rilanciate dalle agenzie di stampa tedesche.

L’attività degli inquirenti, in particolare, sarebbe ad oggi pervenuta a stabilire che molti degli individui indiziati di appartenere alla rete criminale si scambiavano da tempo informazioni predatorie in alcuni forum sul web, dandosi persino consigli su come rendere accomodanti e docili i bambini.

Il quadro presentatosi agli occhi degli investigatori locali sarebbe quindi apparso pieno di dettagli raccapriccianti, tali da renderlo apparentemente un fenomeno di proporzioni vaste come non mai.

Il ministro del Land, dopo avere denunciato le spaventose dimensioni della rete di pedofili oggetto dell’inchiesta, ha ribadito l’obiettivo a cui puntano, con la massima determinazione le autorità politiche e giudiziarie del posto: “Vogliamo trascinare gli autori e i sostenitori degli abusi sui minori fuori dall’anonimato di Internet””.

Il caso partito da Bergisch Gladbach sta indignando una Germania già scossa dalla recente pubblicazione del rapporto dell’università di Hildesheim sui bimbi abusati, dal 1969 al 2003, con la complicità delle istituzioni dell’ex Berlino Ovest.

il giornale.it

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