Vitalizi, il record del radicale Craveri: grazie a una sola settimana al Senato prende 2.300 euro netti al mese

Marco Pannella era noto per le sue grandi battaglie politiche accompagnate da digiuni di protesta i suoi colleghi di partiti invece mangiano alla grande. E lo fanno danni. Parliamo di vitalizi,  il Giorno ha spulciato la carriera di qualche ex parlamentare e si è scoperto che Piero Craveri, eletto al Senato il 2 luglio 1987 tra le fila dei Radicali, appunto, si è dimesso soltanto una settimana dopo dal suo incarico di senatore, dimmissioni accettate il 9 luglio. Fino al dicembre del 2018, quindi prima dell’entrata in vigore del taglio, ha percepito un vitalizio da 2.300 euro netti al mese. 

Sempre tra le fila dei Radicali un altro clamoroso: Luca Boneschi, deceduto nel 2016, fu eletto il 12 maggio ’82 alla Camera, come parlamentare durò solo un giorno si dimese perché non voleva godere dell’immunità dopo una querela. Il motivo era nobile, era infatti stato querelato da un giudice per alcune sue dichiarazioni contro la decisione processuale sul caso di Giorgiana Masi, la studentessa uccisa durante una carica della polizia a Roma nel 1977, ha comunque percepito il vitalizio  da 3.100 euro lordi al mese, 1.733 netti.

E ancora Angelo Pezzana, anche lui eletto tra i Radicali. Fu deputato dal 6 febbraio al 14 febbraio 1979. E ha percepito un vitalizio da 2.200 euro lordi. “Le mie dimissioni sono state determinate da motivi personali che mi impediscono di lasciare Torino e quindi non mi consentirebbero di partecipare ai lavori della Camera con la dovuta assiduità”, spiegò all’epoca dei fatti. 

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