Unione Europea, il sondaggio: per il 62% degli italiani il giudizio è negativo

Roma, 25 giu – La fiducia nell’Unione Europa? E’ sempre più ai minimi termini e continua a calare. Tanto che più di 6 italiani su 10 danno un giudizio negativo sul consesso comunitario. Questo il risultato di un sondaggio condotto dall’istituto Emg Acqua e diffuso questa mattina nel corso della trasmissione televisiva Agorà in onda su Rai 3.

Il giudizio sull’Unione Europea? Negativo o molto negativo

Realizzato il 23 giugno su un campione di oltre 2000 residenti in Italia, il sondaggio chiede agli intervistati di esprimere un giudizio sintetico sull’Unione Europea. Quattro le opzioni di risposta: positivo, molto positivo, negativo, molto negativo. Complice probabilmente l’incapacità, da parte di Bruxelles, di offrire un adeguato supporto – che non siano generici prestiti (ancora là da vedersi) soggetti a strette condizioni e all’agenda dettata dalla Commissione – agli Stati membri, il risultato è impietoso: il giudizio “molto positivo” raccoglie solo il 4% dei consensi, che diventano il 26 se si passa al “positivo”; discorso totalmente ribaltato sull’altro fronte: il 29% degli intervistati esprime un giudizio “negativo”, mentre secondo il 33% è addirittura “molto negativo”.

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Quasi il 70% degli italiani non si fida dell’Ue

A livello aggregato, le risposte positive non vanno dunque oltre il 30%, quelle negative toccano invece quota 62%. Volendo escludere dalla statistica chi ha preferito non rispondere, la distanza si amplia ulteriormente: “Il 62% degli italiani dà un giudizio negativo o molto negativo dell’Ue. Poiché l’8% non si esprime parliamo di un 67% di chi ha le idee chiare”, osserva su Twitter Fabio Dragoni de La Verità. Insomma, stando al sondaggio quasi il 70% degli italiani sembra non poterne più vuoi dei diktat, vuoi dell’insipienza dell’Unione, mentre il totale di chi ancora esprime una qualche forma di apprezzamento si ferma al 32%. Meno della metà.

Se già prima del coronavirus il rapporto con Bruxelles era ai minimi termini, l’esplodere delle contraddizioni seguite all’esplosione della pandemia ha fatto il resto. La tendenza sembra ormai consolidarsi anche al variare della domanda che viene posta: lo scorso aprile una rilevazione demoscopica aveva rilevato come quasi un italiano su due volesse uscire dall’euro o dall’Ue, facendo seguito al tracollo della fiducia nei confronti delle istituzioni comunitarie scesa a marzo al 25% dal già non altissimo 34% nel pre-pandemia.

Nicola Mattei

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