Conte chiude gli Stati Generali. Ma la sua passerella è un flop

Digitale, sviluppo dell’economia con il nuovo piano “Imprese 4.0 plus”. Poi green, economia circolare, energie rinnovabili. Il disegno di un’Italia più inclusiva, la riduzione delle tasse. Più scuola, più ricerca. Un voucher da 500 euro per le donne che sognano di fare le manager.

E chi più ne ha più ne metta. Nella ricetta emersa dagli Stati generali, voluta e diretta dal premier, Giuseppe Conte, c’è un po’ di tutto. E un tanto di niente. Si tratta, in larga parte, di quelle proposte che il Paese cerca (spesso invano) di realizzare da almeno vent’anni.

“Abbiamo lavorato in un clima proficuo e intenso. Ci è stata restituita tanta energia, franchezza e operosità”. Queste le parole di Conte nell’apertura della conferenza stampa conclusiva degli Stati generali a Villa Doria Pamphili. “Sono state giornate intense. Non ci siamo chiusi come molti hanno detto. Ma ci siamo aprti alla società”, afferma il premier. E approfitta dell’appuntamento per inviare un saluto ad Alex Zanardi, pochi giorni fa vittima di un brutto incidente. “Voglio mandare un abbraccio ad Alex Zanardi, per il suo coraggio e la sua forza d’animo, la sua capacità di resilienza. È l’esempio della migliore Italia che sa esprimere non solo grandi campioni ma grandi uomini, un eroe del quotidiano che sta affrontando l’ennesima avversità e grande prova. Siamo con lui”.

“Dobbiamo reinventare il Paese”, rilancia Conte. “È stato un clima proficuo, intenso. Abbiamo toccato con mano i problemi. Ci è stata restituita tanta energia. Abbiamo notato tanto genio italico”, aggiunge. “Il Piano di rilancio non è una raccolta di riforme, ma ci siamo resi conto che non è affatto sufficiente riformare il Paese, dobbiamo reinventare il Paese che vogliamo. Ci siamo aperti al mondo della cultura e alla società civile. Abbiamo avuto 82 incontri. Questo dialogo ci rafforza, rafforza me e tutti i ministri. Ci rafforza negli obiettivi, nelle linee di intervento su cui vogliamo agire”.

Cita Alessandro Baricco. “Oggi Baricco ha fatto un discorso molto bello. Ha espresso un concetto che riprendo: abbiamo attraversato questi mesi, abbiamo aperto all’impossibile il panorama della nostra mente. Abbiamo allargato all’impensabile il raggio della nostra azione. Ecco il piano di rilancio non è solo una raccolta di riforme, ci siamo resi conto che non è affatto sufficiente riformare il Paese, dobbiamo reinventare il Paese che vogliamo”.

Poi Conte continua: “Dobbiamo favorire i pagamenti digitali, cashless. Tutte le componenti sane dell’Italia ci chiedono di contrastare l’economia sommersa”. Nel piano di rilancio del governo è previsto anche un ampio capitolo dedicato al miglioramento della tratta ferroviaria dell’Alta velocità. Una questione aperta da anni e più volta citata dal presidente del Consiglio nelle ultime settimane. Durante la conferenza stampa il premier punta anche il faro su un altro progetto del governo, quello relativo a rivedere l’abuso d’ufficio e la responsabilità erariale. Un progetto fortemente condiviso.

Durante gli incontri degli Stati generali, durati dieci giorni, sono stati in molti, sottolinea il premier, “quasi tutti, a chiederci di lavorare sul cuneo fiscale, portando così un beneficio per i lavoratori”. Mentre la rimodulare dell’Iva resta solo un’ipotesi. È una misura costosa da studiare. “C’è preoccupazione perché i consumi, comprensibilmente, non sono ripartiti. Non è ripartito quel clima di fiducia”. Così dice Conte, parlando della proposta di abbassare l’Iva su alcuni prodotti. “Non abbiamo preso decisioni. Questa settimana sarà decisiva per una prospettiva del genere”, aggiunge.

Un nuovo scostamento di bilancio? Anche in questo caso, un buco nell’acqua. “Decisione che non abbiamo ancora preso. Abbiamo valutato la necessità di intervenire in questa direzione per le misure che abbiamo predisposto e che non saranno sufficienti per questo anno orribile per la conseguenza dell’emergenza economica. Ci metteremo intorno a un tavolo con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri”.

Infine, si toglie qualche sassolino dalle scarpe. “In questi giorni non abbiamo fatto passerelle. Abbiamo costruito il futuro del Paese”, risponde Conte agli esponenti delle opposizioni che lo hanno attaccato in questi giorni. “Questo dialogo ci rafforza, rafforza me e tutti i ministri. Ci rafforza negli obiettivi, nelle linee di intervento su cui vogliamo agire”, conclude.

La replica del centrodestra

Immediata la risposta della Lega. “Conte annuncia di voler invitare il centrodestra separatamente? Il centrodestra è unito e non bisogna perdere tempo: il governo convochi la coalizione. Se le intenzioni di Conte saranno finalmente serie, il centrodestra si presenterà insieme come avvenuto in passato”. Lo riferiscono fonti della Lega.

E a rincarare la dose ci pensa anche FI: “Quando arriverà l’invito per il confronto a Palazzo Chigi, Forza Italia risponderà affermativamente. Andremo a presentare le nostre proposte uniti, insieme a Lega e Fratelli d’Italia, come abbiamo sempre fatto sinora”. L’obiettivo del centrodestra non cambia: è quello di presentarsi insieme all’incontro con il premier Giuseppe Conte. E’ quanto si apprende da fonti della coalizione.

Pure Giorgia Meloni stoppa Conte. Quando convocata dal Governo “sono sempre andata ma non decide Conte come ci andiamo. Lo decidiamo noi, e il centrodestra andrà insieme”. “Se Conte ci vuole ricevere – continua – comunico che andremo come centrodestra e non come singoli partiti”.

il giornale.it

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