Un’inchiesta rivela: Oms e governi hanno elaborato strategie anti-Covid usando “dati taroccati”

L’Oms e diversi governi avrebbero elaborato le loro strategie anti-Covid sulla base di “dati taroccati” forniti da una semisconosciuta azienda statunitense.

I dati raccolti e divulgati da quest’ultima, inoltre, sarebbero stati alla base di recenti pubblicazioni di The Lancet e del New England journal of medicine, ossia due delle più importanti riviste scientifiche al mondo. La società americana accusata di avere fornito alle istituzioni governative e mediche informazioni inaccurate si chiama Surgisphere, sedicente realtà aziendale specializzata nell’analisi sanitaria.

Secondo un’inchiesta del Guardian, i dati inattendibili collezionati dal gruppo Usa sono serviti alla messa a punto sia di studi ufficiali in ambito clinico sia della risposta dell’Oms e di diverse cancellerie mondiali all’epidemia di coronavirus. Le informazioni in questione, rimarca la testata, erano state presentate dall’azienda a stelle e strisce come acquisite legittimamente da oltre un migliaio di ospedali nel mondo, senza però mai specificare la metodologia da essa applicata nella loro raccolta. I medesimi dati, attacca il giornale londinese, si sono quindi ultimamente rivelati inaccurati.

Le controverse informazioni sanitarie fornite da Surgisphere, rimarca AdnKronos, sono innanzitutto servite alle redazioni di The Lancet e del New England journal of medicine per stendere articoli inerenti alle terapie anti-Covid. La stretta collaborazione tra le due riviste e l’azienda incriminata era inoltre palesemente rappresentata dal fatto che, ricorda l’organo di informazione italiano, molti dei recenti articoli delle prime basati sulle informazioni inaffidabili fornite da Surgisphere sono stati cofirmati da Sapan Desai, l’amministratore delegato in persona del controverso gruppo Usa.

I responsabili delle due autorevoli riviste, venuti in questi giorni a conoscenza dell’inchiesta del Guardian sull’inattendibilità dei dati raccolti e divulgati dalla società statunitense, hanno subito espresso, riporta l’agenzia romana, profonda “preoccupazione”, mentre gli scienziati che hanno finora sottoscritto in buona fede le pubblicazioni insieme a Desai si sono quindi messi a invocare l’istituzione di una commissione d’indagine indipendente sulla natura e sull’accuratezza delle informazioni collezionate da Surgisphere.

Quanto all’influenza della ditta di Desai sulle strategia dell’Oms e di numerosi governi, la testata britannica denuncia che le informazioni sanitarie imperfette divulgate dalla prima avrebbero indotto le autorità di diversi Paesi dell’America Latina a una modifica delle terapie per il Covid.

I suggerimenti inattendibili elaborati dalla stessa azienda, fa sapere AdnKronos, avrebbero contestualmente orientato l’organizzazione collegata all’Onu e gli istituti di ricerca di tutto il mondo verso la scelta di fermare i test sull’uso dell’idrossiclorochina nella lotta al coronavirus.

Per delegittimare il gruppo di Desai, il Guardian, oltre a sostenere l’inutilizzabilità dei dati racimolati dal primo in base a metodologie per nulla chiare, provvede quindi a fare luce sulla scarsa competenza del personale di Surgisphere.

La semisconosciuta azienda Usa, che si presenta come specializzata nell’analisi sanitaria, non avrebbe mai avuto in organico, accusa il quotidiano d’Oltremanica, più di sei dipendenti, attualmente ridottisi ad appena tre. Facendo delle ricerche sul web, il giornale ha inoltre scoperto che la società americana, che si vanta di gestire “una delle più vaste e veloci banche dati ospedaliere del mondo”, non ha praticamente alcuna presenza online. Ad esempio, il suo account Twitter conta meno di 170 follower, senza alcun post tra l’ottobre 2017 e il marzo 2020, mentre il rispettivo profilo Linkedin ha addirittura meno di 100 “seguaci”.

Approfondendo la formazione professionale degli impiegati di Desai, l’organo di stampa londinese ha in aggiunta appurato che molti di questi ultimi hanno scarsa o nulla competenza medico-sanitaria. Ad esempio, il caporedattore scientifico di Surgisphere sarebbe in realtà uno “scrittore di fantascienza”, mentre la dirigente-marketing dell’azienda incriminata avrebbe un curriculum da “modella di riviste per adulti” e da “hostess per fiere e congressi”.

il giornale.it

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