2 giugno, centrodestra in piazza per sottrarre la Patria al declino

La Patria e il 2 giugno. Una festa anche quando noi patrioti eravamo una minoranza. E la sinistra ci odiava. Per la verità anche oggi, ma finge di non scandalizzarsi più per quella parola.

La Patria. “Alta quella bandiera”, così ci “educò” Giorgio Almirante. Perché ci inorgogliva quello stendardo. La gara al gigantismo del tricolore che si faceva sin da giovani.

2 giugno per la Patria

E oggi a piazza del Popolo ce ne sarà uno lungo mezzo chilometro. Lacrime che sgorgheranno, statene certi, soprattutto in chi quel tricolore lo sente proprio da sempre. Ci sarà Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia. Matteo Salvini con la Lega. E Forza Italia rappresentata da Antonio Tajani. Tutti e tre con rappresentanze simboliche, un centinaio di persone,  senza vessilli di partito.

Non ci sarà la tradizionale Parata militare e dispiace a quelli come noi. Chi ne è contento preferisce il coronavirus, stando alle strabilianti parole pronunciate ieri da Alex Zanotelli. Che vergogna.

La piazza simbolica ma rappresentativa di oggi si collega a quella popolare e partecipatissima che sempre a Roma si radunerà il prossimo 4 luglio.

Oggi il Centrodestra – a Roma come in tante altre piazze italiane – supererà anche lo sgarbo di un governo che ha negato il diritto a deporre una corona d’alloro all’Altare della Patria. Ma questo non fa venire meno l’apprezzamento per la visita del Capo dello Stato alla città Codogno e poi in serata per la sua presenza al concerto allo Spallanzani organizzato dalla regione Lazio.

Peccato per quella sinistra che invece vorrebbe il Centrodestra ammutolito in casa. Non riescono a rendersi conto che è fondamentale “dare voce – ha detto la Meloni – a quei milioni di cittadini che non si rassegnano a un’Italia condannata al declino dal Covid e dalle scelte sbagliate del governo”.

Le responsabilità del governo

La pandemia, direttamente o indirettamente, ha provocato in Italia oltre trentamila morti e in tanti si chiedono quanto abbia influito la sottovalutazione iniziale del governo. Più attento alle sanatorie di clandestini che alla salute degli italiani che morivano a grappoli.

Purtroppo è un’Italia che fatica ad uscire dalla polemica a tutti i costi. L’opposizione in questi mesi ha fatto di tutto per non attaccare Palazzo Chigi, che invece ha alzato il livello del conflitto ogni volta che ha potuto.

Clamoroso, per non dire altro, addirittura il titolo di prima pagina di Repubblica di ieri. “Allarme destra”. Tutto questo per il richiamo del 2 giugno…

Però, quando lorcompagni con annessi Anpi e neo partigiani vari, il 25 aprile festeggiano in pompa magna una festa già di per sé divisiva, e ancor di più come da loro concepita e attuata, tutti dovrebbero tacere. E la loro concezione proprietaria dello Stato e delle istituzioni in generale.

Lo dimostra anche l’inquietante vicenda che riguarda la magistratura con lo scandalo Palamara. Vorrebbero mettere tutto a tacere ma non si può. Anche per questo c’è bisogno di un largo schieramento politico a tutela della libertà. E se scende in piazza, in una manifestazione simbolica, in una data come il 2 giugno, c’è solo da applaudire e non da polemizzare.

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