Recovery Fund, Olanda subito contraria e l’Austria frena. Italia fregata: si riparte ad autunno, soldi (forse) nel 2021

Per approvare il piano della Commissione Ue sul Recovery Fund servirà l’unanimità tra i Paesi membri. E l’Olanda si è già sfilata: “Le posizioni sono lontane, quindi i negoziati richiederanno tempo – fanno sapere dal governo guidato dal premier-falco Mark Rutte, il più duro con l’Italia dall’inizio dell’emergenza coronavirus -. È difficile pensare che questa proposta potrà essere il risultato finale di quei negoziati”. Una pessima notizia per Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri: non possono (ancora) dirlo, ma quei soldi (26 miliardi a fondo perduto, al netto dell’aumento di contributi da versare a Bruxelles) potrebbero risolvere molti problemi. 

L’Olanda non è il solo Paese a frenare sull’accordo. La Commissione ha fatto una proposta “costruttiva”, spiega la cancelliera tedesca Angela Merkel, “che dovremo accompagnare e sulla quale dovremo consultarci, molte sono le questioni ancora aperte”. E per l’Austria del giovane premier Sebastian Kurz la proposta della Commissione Ue è un “punto di partenza”. La strada, insomma, sarà lunga quando invece quegli aiuti servirebbero subito. La Merkel ha fissato un obiettivo: l’autunno prossimo, “in modo che possa entrare in vigore entro il primo gennaio 2021”. Chissà se gli imprenditori italiani riusciranno ad arrivarci indenni. 

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