Tutti contro gli assistenti civici. Meloni: “Una milizia autorizzata. Avranno pure il manganello?”

Non solo una “trovata inutile” o “l’ennesima pagliacciata”. Gli assistenti civici sono anche “un’idea orwelliana” e la conferma della “deriva autoritaria” da parte del governo. La volontà dell’esecutivo di mettere in campo 60mila volontari per vigilare sulla corretta applicazione delle norme anti-contagio, in poche ore, ha raccolto critiche e preoccupazioni bipartisan, aprendo un nuovo fronte del “tutti contro tutti” nella maggioranza. Un dato su tutti, per dare la misura di ciò che sta accadendo: fra i primi a criticare apertamente – e ferocemente – l’idea c’è stato Matteo Orfini, esponente di spicco di quel Pd che esprime anche il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che la proposta l’hanno lanciata e sottoscritta.

Orfini accusa il governo di incapacità

“Se apri i locali nei luoghi dove ci sono i locali le persone ci vanno. Se non vuoi che ci vadano o vuoi che ci vadano in numero limitato, organizzi prima afflusso, modalità e controlli“, ha scritto Orfini sulla sua pagina Facebook. “Non servono assistenti civici. Servono ministri che facciano i ministri e amministratori che facciano gli amministratori. Non – ha concluso Orfini – una schiera di influencer che commentano indignati le foto del giorno”. Dunque, Orfini, di fatto, ha puntato l’indice contro l’incapacità del governo di gestire la Fase 2 con criterio. Un atto d’accusa al quale, manco a dirlo, si sono uniti Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il leader di Iv su Twitter ha spiegato di essere d’accordo con Orfini; il numero uno di Azione ha parlato di “idiozia della proposta”.

Meloni: “È la versione M5s-Pd dei guardiani della rivoluzione?”

E se Giorgio Mulè di Forza Italia ha parlato di “ennesima pagliacciata” del governo, c’è stato chi, come Giorgia Meloni e +Europa, ha messo in guardia sul fatto che anche questa proposta si inserisce nel contesto della “deriva autoritaria” intrapresa da Conte & co. Il partito della Bonino, infatti, ha parlato di “idea orwelliana”, mentre la leader di FdI, dopo aver ricordato che gli assistenti civici “avranno il compito di aiutare le Autorità a far rispettare le regole della Fase 2 e le limitazioni delle libertà individuali imposte a colpi di decreto“, ha posto una serie di interrogativi: “Saranno reputati pubblici ufficiali, per evitare che siano insultati o aggrediti dai cittadini?”; “Avranno una divisa e strumenti per difendersi, tipo un manganello?“; “Cos’è, la versione grillo-piddina dei guardiani della rivoluzione?”. “Di fatto – ha sottolineato Meloni – si tratta di una milizia autorizzata dal governo. Credo veramente che si stia esagerando. La deriva autoritaria alla quale stiamo assistendo sta assumendo contorni grotteschi, ma non per questo meno pericolosa di ogni altra deriva liberticida”. “Al governo consiglio di non tirare troppo la corda perché gli italiani sono stanchi e arrabbiati”, ha quindi concluso la leader di FdI.

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