Palamara, Ayala: «Sono sconvolto». La rabbia del web: «Chi ha dato l’ordine di distruggere Salvini?»

«Io sono veramente sconvolto. Questo non è altro che scopiazzare la peggiore politica». Con queste parole Giuseppe Ayala – pubblico ministero al maxiprocesso alla mafia di Palermo e grande amico di Giovanni Falcone – ha commentato con l’Adnkronos le intercettazioni nell’inchiesta all’ex consigliere del Csm Luca Palamara.

Ayala: la gente può perdere la fiducia nella magistratura

«Per me non c’è stato nulla di nuovo nel leggere quelle intercettazioni», ha spiegato. Non è rimasto stupito, anche se – puntualizza – non è mai stato «addentro queste logiche. Ma il vero pericolo è che la gente possa perdere la fiducia nella magistratura».

Le nomine a “pacchetto”

Per Ayala, «è un pericolo molto concreto. Ecco perché è una priorità di cui si dovranno fare carico le istituzioni. Devono intervenire, non so come, trovino il modo. Io scoprii che il precedente Csm, con Palamara consigliere, faceva le nomine a “pacchetto”, come le hanno chiamate. Per cui c’era una Procura che rimaneva vuota per mesi finché non si combinavano i giochi. Questo è davvero scopiazzare la peggiore politica».

Ayala: non bisogna mai generalizzare

«Su questo sono impietoso», dice Ayala. «Naturalmente non generalizziamo, ci sono molte persone serie. Ma lì una responsabilità politica a carico del governo e del Parlamento c’è tutta. Il nodo è il metodo delle elezioni del Csm». Anche se, secondo il magistrato, «il sorteggio mi sembra assurdo». Quindi, «se ne inventino un’altra…», conclude Ayala.

L’ondata di rabbia e sdegno sui social

Moltissime le reazioni sui social sul caso Palamara. Tanta rabbia, una valanga di proteste. In tanti hanno sottolineato l’incredibile silenzio del M5S e del Pd, che per giorni non hanno detto una parola. «Fingono che non sia successo niente». Altri puntano il dito sulle scuse di Palamara, «non siamo al Grande fratello in cui si chiede perdono per non essere squalificato». C’è chi chiede si faccia luce sui “mandanti”, cioè su coloro che hanno dato gli ordini alle toghe di mettere nei guai Salvini.

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