Renzi salva Bonafede e il governo: “No alla sfiducia, stiamo con Conte”

Roma, 20 mag – “Voteremo contro le mozioni di sfiducia del centrodestra e della Bonino“. Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi, nel suo intervento sulle intenzioni di voto in Senato, rinnova il sostegno al governo e al premier Giuseppe Conte, che ha chiesto alla maggioranza giallofucsia di votare compatta contro le mozioni di sfiducia. “Se noi votassimo oggi secondo il metodo del Movimento 5 Stelle nei confronti dei membri dei nostri governi lei dovrebbe andare a casa – Alfano, Guidi, Boschi, Lupi, Lotti, De Vincenti. Ma noi non siamo come voi. Tutta questa esperienza faccia riflettere lei e il M5S sull’essere additati, sull’onta del massacro mediatico: fa male. La notte passi a pensare che è colpa tua”, dice l’ex premier, poi l’annuncio: “Voteremo contro le mozioni di sfiducia, non le voteremo per motivi politici. Perché lo chiede il premier, che aveva detto che anche in caso di un solo voto da parte della maggioranza contro il ministro Bonafede, ci sarebbero state conseguenze politiche. Lei, signor presidente del Consiglio, si assume la responsabilità politica di difendere il ministro della Giustizia e noi la seguiamo“.

La fuffa dell’ex premier per giustificare il salvataggio del grillino

Poi Renzi ha anche fatto presente che alcune delle argomentazioni nelle due mozioni sono condivisibili e sollevano problemi reali che vanno affrontati. Ma poi dice no alla “cultura del sospetto”, prendendo le difese di Bonafede sulla vicenda Di Matteo. “Certe sue espressioni sul giustizialismo ci hanno fatto male. Lei diceva: se c’è un sospetto anche chi è pulito si dimetta. No signor ministro, bisogna rifiutarla la cultura del sospetto”, afferma l’ex premier. Poi ribadisce che Italia Viva è garantista – che “è per la giustizia, non per il buonismo”. Sulla questione delle scarcerazioni troppa superficialità, c’è stata troppa superficialità sul Dap, anche su prescrizione c’è molto da fare. Faccia il ministro della Giustizia e non dei giustizialisti e vedrà che ci avrà al suo fianco“, conclude.

Il no dei 17 senatori renziani salva la maggioranza

Con il no di Italia Viva alle mozioni di sfiducia (segno che nella trattativa con Conte Renzi ha incassato ciò che chiedeva), che ha tenuto sul filo del rasoio il governo e la maggioranza fino all’ultimo momento, sfuma la possibilità da parte delle opposizioni di mandare a casa Bonafede. Sì, perché i 17 senatori renziani sarebbero stati determinanti per la tenuta dei giallofucsia. Oggi Renzi su Twitter aveva annunciato che in Senato avrebbe fatto “uno degli interventi più difficili” della sua carriera politica. Infatti tiene in sella un ministro che finora ha agito in totale incompatibilità con i tanto sbandierati ideali del leader di Iv in materia di giustizia. Il difficile, insomma, era ingoiare il boccone indigesto di tenere Bonafede a via Arenula in cambio di qualcosa che per adesso non ci è dato sapere.

Adolfo Spezzaferro

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