Silvia Romano, attentato con autobomba grazie ai soldi del riscatto? Al-Shabaab: “La firma è la nostra”

Ci pensano loro, quelli di Al Shabaab, ad aprire gli occhi di chi li tiene chiusi. Siamo sicuri che resteranno chiusi lo stesso, su quale uso facciano costoro del riconoscimento formale di cui il nostro governo li ha investiti trattando con loro e pagando un prezzo che non sappiamo (soldi o gloria? Probabilmente tutt’ e due). La Reuters ha lanciato ieri un take da Mogadiscio. Lo sintetizziamo. Il governatore di Mudug, una regione nello Stato semi-autonomo della Somalia nel Puntland, è stato ucciso domenica con tre delle sue guardie del corpo in un attentato suicida su un’ autobomba. La strage è stata rivendicata dal gruppo islamista Al Shabaab. «Un’ autobomba suicida ha colpito l’ auto del governatore. Il governatore Ahmed Muse Nur e tre delle sue guardie del corpo sono morti», ha confermato ufficialmente il capitano della polizia Mohamed Osman. Ecco come l’ agenzia, parca di aggettivi, descrive il gruppo: «Al Shabaab ha combattuto per anni per rovesciare il governo centrale della Somalia e spesso effettua attentati in Somalia e in altre parti dell’ Est del Continente. Il gruppo vuole stabilire il proprio dominio nel paese del Corno d’ Africa.

LA SHARIA
Questa pretesa si basa sulla propria interpretazione rigorosa della legge islamica della sharia». Reuters ha anche raggiunto «il portavoce delle operazioni militari di Al Shabaab, lo sceicco Abdiasis Abu Musab» (non Ali Dhere, quello citato da Repubblica). Il quale ha gioito: «Siamo noi dietro l’ esplosione. Era un’ autobomba suicida. Abbiamo ucciso il governatore della regione di Mudug e le sue tre guardie del corpo» ha detto a Reuters il portavoce delle operazioni militari di al Shabaab, Abdiasis Abu Musab. Ci siamo capiti? Questi cannibali somali non sono un gruppo di mattacchioni che prende delle ragazze per farle stare bene e poi lasciarle andare gratis et amore di Allah, così che si celebrino inni alla loro bontà e alla nostra bravura nel rifocillarli di prestigio.


Tutto quanto sta accadendo pone problemi seri. Fatta salva la soddisfazione per la vita e la libertà fisica di una ragazza che ha subito un abuso assoluto, e di cui non abbiamo il cuore né il diritto di scavare nell’ animo, come è stato possibile che la nostra intelligence abbia consentito l’ allestimento di una parata che si è risolta in un potenziamento dei terroristi? Qui siamo al di là della discussione se sia giusto o sbagliato trattare con entità canagliesche. Una volta accettato (e non concesso) che si possa, per ragioni umanitarie e per evitare traumi sociali, cercare una dialogo di liberazione, quale prezzo è accettabile? Il governo nega o meglio dice di ignorare si sia pagato un riscatto. In questo non è stato creduto neppure dall’ Alto Rappresentante degli Affari Esteri e la Sicurezza dell’ Ue, Joseph Borrell, che ha detto, quasi citando con qualche ironia l’ Apollo 13: «C’ è un problema».

TRIONFO DEI TAGLIAGOLE
Se sia vero o no, ufficialmente lo si potrà chiarire a condizione che la Corte costituzionale levi il segreto di Stato sulla vicenda. Difficile accada. Ci sono sempre di mezzo persone nelle trattative – magari agenti coperti – che diverrebbero morti che camminano, ammesso che già non lo siano ora. Ma non può essere in nessun caso accettabile il trionfo pubblico assicurato a un’ operazione che ha dato dignità politica a una masnada criminale. Gli alti dirigenti dell’ intelligence avrebbero dovuto imporre a un governo ansioso di popolarità un profilo bassissimo del rientro in patria di Silvia Romano, giocando in caso contrario le dimissioni. Invece no. Baci abbracci e cotillons.


Ci sono persone che sono fuggite in motocicletta dopo 15 mesi di prigionia nel deserto, sequestrati da gruppi parenti stretti di Al Shabaab in Burkina Faso e trasferiti in Mali. Luca Tacchetto era con la fidanzata canadese, ed è evaso con lei. L’ avevano lasciato a piedi nudi tra i sassi roventi per evitare fughe. Si sono fasciati i piedi, e sono balzati su una Honda. Li ha raccolti un camion. Da lì a una base Onu. Poi aeroporto. Vi risulta che siano stati accolti trionfalmente? Si sono dovuti persino pagare il biglietto dell’ aereo. Luca è sparito nel suo paesino nel Padovano senza abbracci a Ciampino in favore di diretta tivù. Nessuno di voi che leggete l’ ha sentito nominare, non è vero? È rientrato da noi il 20 marzo. Perché zero visibilità? Eppure sarebbe stato meraviglioso: in questo caso a fare una figura escrementizia sarebbero stati i terroristi di Al Qaeda. Ma siccome il governo idem, causa la sua assenza, si è lasciato perdere. Invece stavolta corone di alloro, una anche in testa ad Al Shabaab così gentile. La nostra morale è: nessuno osi lasciar perdere l’ offesa atroce inflitta a un’ italiana e al nostro popolo da una congrega di assassini islamisti. Ma tanto è inutile. Polemizzeranno con chi ha osato scoprire l’ altarino.

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