Nigeriano pregiudicato picchia 4 agenti e torna subito in libertà. Succede nell’accogliente Milano

Ha picchiato quattro poliziotti che lo avevano fermato per un controllo, mandandoli in ospedale. Ma, dopo l’arresto, è tornato subito in libertà. Protagonista del caso, avvenuto a Milano e denunciato dal sindacato Fsp Polizia di Stato, un nigeriano di 30 anni pluripregiudicato.

Il nigeriano arrestato e rimesso subito in libertà

Secondo quanto riferito dalla Federazione sindacale di polizia, l’uomo è stato arrestato dagli agenti ferroviaria della stazione di Milano Bovisa per resistenza; violenza; minaccia a pubblico ufficiale. Inoltre, è stato indagato inoltre in stato di libertà per interruzione di pubblico servizio. Al termine della direttissima, però, il nigeriano, per il quale il pm aveva chiesto la custodia in carcere, è stato rimesso in libertà con solo obbligo di firma. ”Dopo l’arresto, è tornato in libertà praticamente mentre ancora gli agenti si facevano curare in ospedale. Ora, sorvolando sulla banalità del fatto che aver avuto un taser avrebbe evitato questo inutile delirio nel bel mezzo di una stazione ferroviaria, ci chiediamo se davvero si può pensare che il sistema sicurezza possa funzionare così“, ha commentato il segretario generale dell’Fsp Polizia di Stato, Valter Mazzetti.

Il sindacato di polizia: “Qualcosa decisamente non va”

“Tutto sarà andato in modo perfettamente legale ma, in linea di principio e secondo un comune senso di equità, è corretto che mentre ancora le forze dell’ordine compilano scartoffie dopo un arresto, chi delinque se ne torni a casa come nulla fosse? Un uomo che ha ferito dei poliziotti e che ha precedenti identici?”, ha chiesto dunque Mazzetti, per il quale “qualcosa decisamente non va”. “La verità – ha proseguito – è che in Italia aggredire un operatore in divisa è normale. E il fatto che lo Stato non reagisca e se ne freghi nella maggior parte dei casi – ha concluso quindi il rappresentante dei poliziotti – sta alla base della volontà di chi lo fa, nella certezza di non subire conseguenze”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.