Silvia Romano, l’ambasciatore Pupi D’Angeri: “Ad un certo punto non era più prigioniera”

C’è qualcuno che sulla liberazione di Silvia Romano ha delle idee differenti, peculiari, inquietanti. Si tratta di Pupi D’Angeri, ambasciatore del Belize presso l’Unione europea, che ha detto la su a La Zanzara di Radio 24: “Quando è scesa dall’aereo sembrava Sofia Loren, non una prigioniera. E’ uscita che è una meraviglia”, ha subito sparato. E ancora: “Sono stato capo dei negoziatori di Yasser Arafat  – rimarca – e qualcosa di questo mondo so. Credo sia stata fatta un’offesa, soprattutto ai militari che combattono il terrorismo. Perché questa è una vittoria dei gruppi terroristici. Sappiamo benissimo che una donna che abbraccia la religione musulmana lo fa per sposare l’uomo che ama. Sicuramente  ha una relazione, di questo siamo certi”.

Parole pesantissime. Ma non è finita. Perché D’Angeli aggiunge anche: “Vi rivelo una cosa, a un certo punto lei è stata acquistata e non è stata più in prigionia. Anzi, lei è una signora dalle uova d’oro. Perché ha portato in dote 4 milioni di euro al gruppo terroristico. Lei è una dell’Al Shabab, è una donna straordinaria”. L’ambasciatore, poi insiste sul fatto che a suo parere l’arrivo a Ciampino sarebbe stata un’offesa ai nostri militari. Perché? “Perché è scesa dall’aereo vestita prettamente araba, dicendo che si è convertita all’islamismo dei terroristi somali contro i quali combattiamo. E poi la signorina si è trovata così bene, ed io sono felice per lei, che è diventata una fonte di guadagno, in più una moglie. Lei non è mai stata rapita da loro, lo è stata i primi giorni. Non è solo una mia intuizione. E’ stata rapita, ma poi portata in Somalia, dove è scattato l’amore. Cosa che può succedere”, ha concluso Pupi D’Angeri. Parole destinate a far molto dicutere. 

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