Valanga di multe Covid e quarantena, ecco come non pagarle e a chi va presentato il ricorso

Aumentano le multe Covid. In questi mesi di emergenza sanitaria nazionale provocata dalla pandemia di coronavirus sono stati tantissimi gli italiani che sono stati multati dalle forze dell’ordine. Molti infatti hanno violato le norme sulla quarantena. Ma non sono mancati i casi di multe immotivate.

Come riporta il Giornalegli ultimi dati messi a disposizione dal Viminale sono quelli di domenica 10 maggio: la polizia ha controllato quasi 150mila persone (147.958), ne ha sanzionate 2.154 e ne ha denunciate 23 per falsa attestazione e dichiarazione. Ora ci si chiede: «Si può fare ricorso e vincerlo?»

Multe Covid, cosa fare

Ecco cosa fare. Seguendo bene le istruzioni. La prima cosa da sottolineare, come peraltro ben ricordato dall’Unione nazionale consumatori, è possibile fare ricorso ma solamente andando dal prefetto. E non al giudice di pace. Però, attenzione per la Fase 1 bisogna fare ricorso solamente se non si è stati fermati a un chilometro e oltre da casa.

In Lombardia, scrive il Giornale, durante la Fase 1 si poteva correre per strada «nelle immediate vicinanze della propria abitazione. E comunque a una distanza non superiore a 200 metri dalla stessa».

Multe, attenzione alle distanze

Come sottolineato per l’Unc dall’avvocato Valentina Greco, dal momento che non esiste di fatto una distanza precisa, la decisione è a discrezione del prefetto. Ma una lontananza sopra il mezzo chilometro è assai difficilmente “difendibile”, mentre una di trecento metri potrebbe scagionare il soggetto multato.

Però, attenzione si legge sempre sul Giornale, se una persona è uscita di casa per una ragione lecita per esempio è andata in farmacia o è andata a fare la spesa. Anche se  molta distanza da casa si è seduta su una panchina per riposarsi un attimo, beccandosi la multa, il ricorso dovrebbe andare a buon fine.

Attenzione alle scadenze

Inoltre bisogna ricordare le scadenze del ricorso stesso: solitamente si avrebbero trenta giorni a disposizione per fare domanda al prefetto, ma causa coronavirus e serrata la scadenza è stata allungata di 150 giorni, fino a 180.

In ultimo, qualora si facesse ricorso al Prefetto e si perdesse, si otterrebbe non solo il danno, ma anche la beffa, dal momento che la sanzione viene automaticamente raddoppiata.

A Napoli il pool “Cartella no problem”

Napoli, iniziata la fase 2 dell’emergenza da Covid-19 è nato un pool di Cartella no problem (www.cartellanoproblem.it), guidato dal dottor Giuseppe Pedersoli, si attiva per difendere i cittadini. Chi ritiene di aver subito una sanzione ingiusta, può difendersi con uno “scritto difensivo”.

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