Silvia Romano, Vittorio Sgarbi: “Complici della jihad. Per lo Stato lei vale più di Aldo Moro”

«Per lo Stato italiano Silvia Romano vale più di Aldo Moro, lo dicono i fatti: Moro è morto perché le istituzioni decisero di non trattare coi terroristi, mentre in questo caso il governo ha dato 4 milioni ai carcerieri islamici. Abbiamo finanziato chi combatte l’occidente: siamo diventati complici degli jihadisti».

Vittorio Sgarbi prosegue la sua “fase 2” a Roma tra quadri, libri e musica. Mentre parliamo dal suo studio parte a tutto volume il “Cerchio della Vita”, colonna sonora del Re Leone. Poi tocca a “Viva la mamma” di Edoardo Bennato. «Mi scusi se ho impiegato un po’ a richiamarla, ma mi stanno scambiando per un avvocato, mi telefonano tutti per chiedermi se possono uscire di casa. Lei, se le interessa, rientra nella categoria “attività professionali tecnico-scientifiche” per cui può andare dove vuole. Se lo ricordi se la fermano: Ateco 74».


Qualcuno però la starà chiamando anche per chiederle cosa ne pensa della liberazione della giovane volontaria…
«È stata un’ operazione mercantile, altro che diplomatica o politica!».

Cosa intende?
«Lo Stato ha accettato un ricatto e ha favorito il terrorismo. Ecco, adesso per colpa sua mi è venuto in mente il capo delle “sardine”, come si chiama… Santori, che l’altro giorno ha scritto su Twitter che Moro è stato ucciso dalla mafia anziché dalle Brigate Rosse».

Lei non avrebbe pagato il riscatto della Romano?
«Si tratta di una vittoria umana, è chiaro, come si fa a non essere contenti della liberazione? Però, visto che il governo nega di aver pagato, ci dica in che modo l’hanno liberata. Abbiamo il diritto di saperlo. Io non voglio sapere quanto hanno pagato, ma chi ha trattato, come si chiama, a che categoria appartiene e come hanno fatto a ottenere il risultato per via diplomatica. Tutte domande alle quali Conte ovviamente non potrà mai rispondere».
 

Il premier ha detto che è stata un’ operazione di «intelligence».
«Intelligence con Luigi Di Maio ministro degli Esteri? Impossibile».

Però prima non ha risposto: è stato giusto pagare il riscatto?
«Non dico che sia stato sbagliato, ma il fatto che lo Stato paghi i terroristi legittima qualsiasi trattativa, anche con la mafia. Se stabiliamo che la vita è più importante di tutto, allora non ha più senso parlare di trattative Stato-mafia, ma di “ragion di Stato”, che dunque vale per ogni situazione in cui di mezzo c’ è la vita di una persona. La liberazione di questa ragazza è una vittoria umana, lo ripeto, ma una sconfitta sotto tutti gli altri punti di vista. E non si può nemmeno tacere che abbiamo finanziato i terroristi mentre fino a pochi giorni fa fioccavano le multe contro chi correva da solo in spiaggia, una cosa di una demenzialità assoluta».


La ragazza è stata segretata per un anno e mezzo da un gruppo di fanatici musulmani e una volta liberata ha rivendicato con fierezza la sua conversione all’ Islam.
«È una cosa che amareggia, ma in qualche modo posso comprenderla».

Si spieghi.
«Evidentemente ha maturato sul serio certe convinzioni, come quelle secondo cui l’ occidente e il capitalismo sono il male. Sono concetti folli, è ovvio, ma probabilmente è stata colpita dalla sindrome per cui tu, rapito, col passare del tempo non ti senti più la vittima e cominci a pensare che sei stato imprigionato in quanto colpevole, perché sei l’ incarnazione della parte sbagliata del mondo».

Appena liberata non ha detto «grazie» alle istituzioni o agli italiani, ma «sono stata forte».
«La capisco: la ragazza non può sapere in che modo è stata tolta dalle mani dei sequestratori, quindi si è limitata a dire “sono salva perché ho avuto le palle”».

Conte si è precipitato in aeroporto ad accoglierla col favore delle telecamere. L’ ha anche abbracciata, contravvenendo alle regole che lui stesso ha imposto a 60 milioni di persone.
«In sostanza le ha detto “ti hanno liberato dalla prigionia dei terroristi ma ora sei finita sotto quella del nostro governo”».

Il premier ci ha dato un’altra buona notizia: pare che ci concederà di andare in vacanza.
«Non sarà lui a concedercelo, ma il virus, che non ci sarà più, o sarà comunque presente in forma molto ridotta. Nel frattempo hanno terrorizzato per due mesi la popolazione facendole credere che fuori dalla porta di casa c’ era la peste, che se uscivi morivi di colpo. Qualsiasi persona abbia studiato medicina sa che fa molto meglio stare all’ aria aperta che rinchiusi in quattro mura. Una cosa sono gli assembramenti, un’ altra è correre in un parco. Quando vedi per strada una persona sola, senza nessuno attorno, che indossa la mascherina, capisci che è stata lobotomizzata».

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