Maggioranza in affanno Centrodestra vota unito e dà i soldi agli italiani

Anche l’aula del Senato vota si al Documento di Economia e Finanza (Def), con 161 voti a favore, 112 contrari ed un’astensione.

Per quanto riguarda nello specifico la votazione sullo scostamento di bilancio, per la quale era richiesta la maggiornaza assoluta, a esprimere compatto il proprio consenso tutto il centrodestra, cosa che ne ha reso possibile l’approvazione. Il governo oggi chiedeva infatti di poter ricevere l’autorizzazione ad indebitarsi per ulteriori 55 miliardi di euro nell’anno in corso, dopo che già a marzo aveva ottenuto il via libera per 20 miliardi. Bocciata invece la risoluzione proposta dalla Lega di autorizzare lo scostamento di bilancio a condizione che non si facesse ricorso al Mes per ripianare il deficit.

Sono, quindi, arrivati 276 si ed un solo voto contrario, un risultato che ha consentito di approvare la risoluzione grazie ai consensi di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

“Fratelli d’Italia è a favore dello scostamento di bilancio ma vota contro il documento di programmazione economica e finanziaria del governo, un documento che è la rappresentazione plastica del fallimento di questo esecutivo”, attacca dai banchi del Senato Andrea De Bertoldi, come riportato da AdnKronos. “La maggioranza, attraverso il sistematico ricorso alla fiducia, ha voluto deliberatamente ignorare le nostre proposte, non ha avuto la volontà di ascoltarci perché ascoltare vuol dire interagire e questo con l’opposizione non è avvenuto. Siamo di fronte ad una Repubblica che viene governata con atti amministrativi, con decreti impugnabili al Tar, siamo di fronte ad una maggioranza che irride di fronte al grido di dolore di imprese e cittadini con un’arroganza mai vista, con un presidente del consiglio non eletto da nessuno che sta decidendo sulle sorti della nostra Nazione”, aggiunge ancora.”Siamo di fronte ad un Def che va ad indebitare l’Italia per ulteriori 55 miliardi, oltre ai 20 del precedente decreto, un documento che certifica numeri che non stanno in piedi, visto che le stime del governo parlano di una riduzione del Pil dell’8 per cento quando tutti i centri studi la quantificano almeno del 12 per cento. La maggioranza ha solo previsto misure assistenziali, peraltro inefficaci fini ad ora, e non ha purtroppo prodotto concreti interventi per le imprese che vogliono mantenere la capacità produttiva”, conclude.

Soddisfatto Matteo Salvini, che però affonda: “Senza la Lega e tutto il centrodestra, incredibilmente la maggioranza oggi non avrebbe avuto al Senato i numeri sufficienti per l’approvazione dello scostamento di bilancio, cioè per liberare 55 miliardi per gli Italiani. ‘Prima gli italiani’ per noi non è uno slogan, ma una ragione di vita”, dice orgoglioso. “Noi della Lega andiamo oltre gli insulti dei 5stelle, del Pd, di Conte: abbiamo aiutato con il nostro voto favorevole una maggioranza assente che non aveva i numeri necessari per approvare una legge così importante”.

Anche il vicepresidente vicario dei senatori di Forza Italia Lucio Malan rimarca il fatto che la sua compagine sia stata fondamentale per il risultato. “Lo scostamento di bilancio è passato grazie al senso di responsabilità del centrodestra che da sempre mette al primo posto gli interessi dei cittadini e delle imprese. Ora però, come abbiamo scritto nei nostri emendamenti, serve un patto fiscale per la riduzione e la dilazione nell’arco di cinque anni dei carichi pendenti per consentire alle imprese di non fallire e ai cittadini di non perdere il lavoro. Dilazionare questi pagamenti sarebbe umano e rappresenterebbe un investimento per lo Stato”, ha dichiarato.

Anche il senatore di Forza Italia Gilberto Picchetto ha spiegato il perchè del consenso allo scostamento di bilancio, pur ritenendolo una manovra insufficiente. “Riteniamo che bisognava prevedere uno scostamento di bilancio fino a 75 miliardi per fermare la caduta del Pil e della disoccupazione che quest’anno, come previsto da tutti, diminuirà dell’8 per cento mentre il debito complessivo aumenterà del 3,5 per cento. Sono necessari come ha chiesto Silvio Berlusconi anche sostegni a fondo perduto non solo prestiti e la variabile importante è il tempo”, aggiunge ancora. “Se gli aiuti non arrivano subito, le aziende rischiano di morire. Abbiamo invece registrato in questi due mesi improvvisazioni e incapacità di governare con visione del futuro”, conclude.

il giornale.it

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