In Germania non c’è alcun aumento dei contagi. Basta con la disinformazione

Roma, 29 apr – Qualcuno si prenda la briga di avvisare il “cazzaro rosso” Andrea Scanzi: affermare che “in Germania i contagi sono risaliti alle stelle perché hanno riaperto troppo presto” significa diffondere una fake news. “Sua umiltà” è in parte giustificato, del resto Scanzi ha solo rilanciato (ma forzando spudoratamente) la notizia diffusa da Corriere della SeraSole 24 e tanti altri, in cui si sosteneva che il tasso di contagio tedesco “fosse tornato a salire dopo la riapertura”. Una notizia falsa, che è stata però rilanciata da tutti i sostenitori del governo e i fan della quarantena a oltranza.

In Germania non c’è stato un vero “lockdown”

Innanzitutto c’è da fare una precisazione: in Germania non c’è mai stato un lockdown come in Italia. Niente autocertificazioni, nessuna limitazione della libertà di movimento per i cittadini, non è stata fermata la produzione industriale mentre sono stati chiusi negozi e scuole. Il 20 aprile scorso poi i “piccoli negozi” (quelli sotto gli 800 metri quadri) sono stati riaperti ed è stata annunciata la riapertura delle scuole a partire dal 4 maggio (in realtà una parte degli studenti più grandi è già tornata tra i banchi). Insomma una situazione non paragonabile con quella del Belpaese. Ma andiamo a vedere i numeri. Il contagio sta veramente risalendo in Germania? No. Basta osservare la tabella del numero dei nuovi casi di Coivd-19 in Germania (reperibile sul sito del Robert Koch Institute o anche semplicemente digitando su Google “Germany covid stats”).

I numeri sconfessano i nostri media

La curva è chiaramente calante, con i nuovi casi giornalieri passati dai 5.453 del 1 aprile ai 1.144 del 28 aprile. Ovviamente nella discesa ogni tanto ci sono dei piccoli rialzi, le “gobbette” dei grafici (i massimi cosiddetti” locali”) che però non testimoniano una tendenza al rialzo dei contagi, anzi. Il 25 aprile i contagi erano 2.055, il 26 1.737, il 27 1.018 e il 28 1.144. Sfruttando quest’ultima “gobbetta” nel calo generale dei contagi i nostri media traggono la conclusione che l’annuncio delle riaperture starebbe causando un rialzo del trend in Germania. Ma più che il numero dei nuovi contagi, i nostri media mainstream puntano sul cosiddetto “R0”, ovvero il dato che definisce il numero di persone infettate da ogni ammalato di Covid-19.

“Negli ultimi due giorni vicinissimo alla soglia critica (0,96) dopo essere sceso fino a 0,7 due settimane fa” scrive il Corriere. In primis c’è da dire che la Germania è ancora all’interno della soglia “non critica”, in secondo luogo sono passati troppi pochi giorni dal cosiddetto primo allentamento in Germania per provare una correlazione. Per capirci il 12 aprile scorso (Pasqua) la Germania aveva un indice di contagio pari a 1.3. Tasso che è sceso fino a 0.7 il 16 e 17 aprile. Dal 20 aprile in poi fino ad oggi, dunque per 9 giorni consecutivi, si è attestato su 0.9. E’ successo però che il 27 aprile per sbaglio era stato dichiarato il dato di 1, corretto poi a 0.96. Questo è bastato alla nostra stampa allineata per parlare di pericolo di una nuova risalita di contagi in Germania. Quello che è sostanzialmente un dato regolare, in ribasso rispetto a qualche settimana fa, è stato utilizzato per veicolare una falsa notizia. Permettendo poi agli Scanzi della situazione di parlare di “contagio alle stelle”.

C’è poi da considerare che il dato dell’indice di contagio, il sopracitato “R”, viene elaborato in circa 4 giorni e non è coincidente con il numero giornaliero dei contagi. Insomma non può essere valutato singolarmente. Un’altra ulteriore prova di come i numeri di questa pandemia vengano manipolati, o quantomeno comunicati male, in modo parziale, utilizzati per affermare questa o quella necessità.

Davide Di Stefano

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