Covid-19, la strage in Emilia Romagna non si può raccontare. “Nascosto” un morto su tre


In Emilia Romagna i morti per coronavirus sarebbero fino al 77% in più di quelli diffusi dalla Protezione civile. Un numero spaventoso che pone pesanti interrogativi sulla gestione sanitaria della Regione guidata da Bonaccini e dalla sua giunta rossa.   

“Nel periodo tra il 20 febbraio e il 21 marzo si è verificato un aumento del numero dei decessi che può essere attribuito solo all’intervento di una causa esterna, appunto il Covid-19. La crescita è molto consistente e appare superiore a quanto rilevabile dai dati fin qui resi noti dalla Protezione Civile”. Lo scrive l’Istituto Cattaneo in uno studio ad hoc sull’Emilia Romagna. 

Secondo gli studiosi che hanno condotto la ricerca i morti attribuibili al Coronavirus potrebbero essere molti di più di quelli registrati ufficialmente. Un “numero oscuro” di decessi che emergerebbe a livello statistico e che riguarderebbe persone che si sono spente in casa o in una casa di riposo o in un hospice e sulle quali non è stato eseguito il test di positività.

L’Istituto Cattaneo ha prodotto cifre inoppugnbili. Si sono registrati 1.267 decessi in più della media dello stesso periodo dei 5 anni precedenti, con 715 pazienti deceduti risultati positivi al Covid-19. E il dato, inoltre, tiene conto appunto, di soli 124 Comuni rispetto al totale della Regione.

A Piacenza 166% di decessi in più

A Piacenza e provincia i decessi del 2020 sono il 166% in più della media del quinquennio precedente. A Parma e provincia la crescita sarebbe del 116%. E così via scendendo lungo la via Emilia, a Reggio, Modena, Bologna, Forlì – Cesena, Rimini. Solo per fare qualche esempio. Numeri spaventosi, simili a quelli di una guerra. Numeri che acquistano purtroppo un senso se guardiamo ai morti nelle strutture per anziani. A Piacenza la Procura indaga, a Parma i Nas stanno acquisendo informazioni. “Vogliamo sapere la verità – denuncia la consigliera d’opposizione Francesca Gambarini – Vogliamo sapere cosa non ha funzionato. O vogliamo continuare a dire che in Emilia Romagna va tutto bene?”.

“L’Emilia Romagna è di sinistra, non si può toccare”

Vittorio Feltri, su Twitter, ha spiegato il motivo di tanto silenzio di media e istituzioni. “In Emilia Romagna il virus ha provocato un disastro, ma nessuno, incluso il Fatto Quotidiano, ne parla. Perché? È una regione di sinistra da sempre. E la sinistra non si tocca”.

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