“Fare da soli”, “Stop burocrazia”: il piano per l’emergenza di Tremonti e Tronchetti Provera

L’attesa di una risposta dall’Europa che finge di girarsi dall’altro lato sta diventando insostenibile.

I “ni” e i “nein” di Germania e Olanda ai coronabond lasciano sempre più strada all’ipotesi del “fare da soli” proposta più volte in questi giorni dall’ex ministro del Tesoro, Giulio Tremonti.

L’ex titolare di via XX Settembre ai microfoni di In Mezz’Ora di Lucia Annunziata afferma: “Non è una scelta ma una necessità, tra l’altro io sono sempre stato un sostenitore degli eurobond. Fare da soli perché costretti – ha puntualizzato – significa emettere debito pubblico che è più sicuro, perché non ricattabile da fuori dell’Italia, dare fiducia ai risparmiatori facendo valere la clausola di esenzione al 100 per 100, fare emissioni al lunghissimo termine, condivise da gente che ha fiducia” “Io non credo alla patrimoniale, che devasterebbe lo Stato, le assicurazioni e le banche. Non credo – ha continuato Tremonti – alle operazioni forzose che porterebbero i capitali a scappare: Per gestire quello che abbiamo e con quello che abbiamo potremo fare presto e bene”. Parole fin troppo chiare quelle dell’ex ministro che rilancia il piano di un rilancio del tessuto economico che possa partire da forze proprie senza contare su Bruxelles che di fatto in questo momento (grazie anche alla spinta dei “falchi” tedeschi) ci ha voltato le spalle. E in questo senso, ovvero nella direzione di una soluzione rapida e costruita “in casa”, arrivano anche le parole di Marco Tronchetti Provera, Ad di Pirelli, che auspica un immissione di liquidità fresca nel tessuto imprenditoriale italiano: “Serve un intervento per la liquidità: uno strumento che dia garanzie alle persone che escono di casa e che devono avere soldi in tasca. Devono ripartire le imprese, è vero, ma la gente deve sentirsi le spalle coperte dallo Stato. Gli stipendi devono essere garantiti”.

E in questo quadro, sempre Tronchetti Provera guarda con fiducia ad un intervento di Cassa Depositi e Prestiti. Proprio in questo ore si è tenuto un vertice tra il premier Conte, Cdp e il ministro del Tesoro, Gualtieri: “Se non c’è crescita, anche il vecchio debito non lo ripagheremo mai. La Cassa Depositi e Prestiti sarebbe uno strumento adatto e strategico, come avvenuto in passato, ma su questo deve decidere la politica. In tempo di ‘guerrà parlare di burocrazia è fuori luogo. Lo fa l’Europa, e ciò è incredibile, ma non lo deve fare l’Italia”. Parole chiare che vanno a mettere in discussione il ruolo dell’Europa sempre più “affogata” dalla burocrazia e soprattutto da interessi nazionali. Come quelli della Germania.

il giornale.it

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