San Camillo, il laboratorio di ricerca del coronavirus sabotato da ignoti

Roma, 1 apr – Increscioso episodio avvenuto nella notte tra ieri e oggi mercoledì 1 aprile nei laboratori dell’ospedale san Camillo di Roma. Ignoti si sarebbero introdotti nella struttura e avrebbero danneggiato le apparecchiature necessarie per effettuare i test di positività sul Covid-19. Lo ha reso noto ad AdnKronos l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, che ha annunciato una denuncia ai carabinieri. I test sarebbero dovuti entrare in azione proprio oggi, mercoledì.

“Ho appreso dal Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo che questa notte è avvenuto un sabotaggio delle apparecchiature del laboratorio per test Covid-19 che doveva essere attivato oggi. Un fatto gravissimo che ci indigna. È stata presentata denuncia ai carabinieri, i colpevoli dovranno essere puniti”, dichiara l’assessore.
“Un gesto criminale che colpisce cittadini e dipendenti dell’Ospedale”, ha commentato a sua volta  il direttore generale Fabrizio d’Alba, che racconta: “Questa mattina come previsto e annunciato avrebbe dovuto prendere inizio il programma per l’effettuazione del test per il coronavirus. Nell’accendere la strumentazione il tecnico della Elettrobiochimica ha constatato che il pc dedicato non si accendeva. Una volta aperta la macchina è stato verificato la mancanza dell’HD e della cavetteria di accensione”

“L’azienda – prosegue – ha immediatamente sporto denuncia all’autorità giudiziaria e nel contempo richiesto alla ditta fornitrice dei macchinari sostitutivi. Un nuovo Pc con i programmi relativi allo strumento e il supporto di tecnico per ripristinare il collegamento e la calibrazione della strumentazione. Il macchinario a cui è stata sottratto il sistema operativo è stato utilizzato fino allo scorso 27 marzo. Stiamo lavorando con la ditta per accorciare al massimo i tempi di ripristino – conclude il dg – la nostra volontà è ‘tenere la barra a dritta’ per non permettere a gesti criminali di bloccare il percorso dell’Ospedale San Camillo per il contrasto della diffusione del virus”.

Cristina Gauri

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