Di Stefano: “Le misure economiche del governo? Aria fritta. Senza sovranità monetaria è inutile”

Roma, 30 mar – Il decreto “Cura Italia” e i soldi che Conte ha annunciato di voler stanziare per i comuni sono “aria fritta”. Non usa giri di parole Simone Di Stefano, ex segretario e candidato premier per CasaPound Italia, che vede nelle misure fin qui approntate dall’esecutivo giallofucsia solo dei “pannicelli caldi”, inutili di fronte alla “violenta e radicale crisi economica” che si profila all’orizzonte una volta passata l’emergenza sanitaria per il coronavirus. “Lo scaricabarile che il governo ha fatto sui comuni è vergognoso“, spiega Di Stefano. “E’ stato detto “io vi do 400 milioni e poi vedetevela voi con i cittadini che premono alle vostre porte”, senza spiegare nemmeno come funzionano gli aiuti, i buoni etc”.

I soldi non arriveranno a cittadini e imprese

In diretta sul canale Facebook di CasaPound Italia, Di Stefano ha posto il problema della liquidità che non arriverà: “Imprese e lavoratori aspettano denari che non arriveranno. E’ una situazione al limite del paradossale: si stanzia un miliardo e mezzo a garanzia dei prestiti bancari, ma le regole per erogare i prestiti bancari per aiutare le imprese rimangono quelle in precedenza. Le banche non sono obbligate ad erogare il credito e siamo punto e a capo. Con tali meccanismi burocratici ancora in piedi il decreto Cura Italia resta aria fritta, siamo in piena emergenza ma ottenere il credito o i bonus è estremamente complicato e non immediato, anche per i lavoratori autonomi ci vuole troppo tempo per ottenere la mancetta di 600 euro. Non è complicato, sarebbe bastato caricare direttamente i soldi sui conti o semplificare estremamente le procedure. Ma la realtà è che il nostro Stato non può muoversi liberamente“.

L’esortazione ai “sovranisti”

Di Stefano commenta poi l’atteggiamento dell’opposizione “sovranista” rispetto all’azione del governo: “Chi si definisce sovranista deve avere il coraggio di dire che tutte le misure che servono non possono essere prese senza recuperare la nostra sovranità monetaria, dobbiamo stampare i nostri soldi. Anche i cosiddetti coronabond sono solo un modo diverso per indebitarsi con i soliti amici della Bce e degli istituti sovranazionali, prendendo ordini come al solito”. Di Stefano infine critica chi a “destra” invoca il nome di Mario Draghi come salvatore: “Io mi spavento quando sento Mario Draghi dire “ci dobbiamo indebitare”. Indebitare con chi? Detto da lui è pericoloso, non dobbiamo cedere un metro”.

Infine Di Stefano chiede agli italiani di tenersi pronti per quando l’emergenza sanitaria sarà finita: “Quando finirà questa emergenza il primo giorno dobbiamo uscire fuori dalle nostre case con tutta rabbia che abbiamo dentro e chiedere che tutto cambi. Ci sarà un’emergenza economica violenta e radicale come mai abbiamo sperimentato sulla nostra pelle. La parola torni immediatamente agli italiani, tutte le nazioni prenderanno provvedimenti straordinari e noi non possiamo affrontare questa sfida con questo governicchio raffazzonato. La libertà di un popolo passa dalla sua moneta”.

Davide Romano

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