Soros: “Trump dittatore e Salvini vuole far uscire l’Italia dall’Ue”

Il finanziere liberal George Soros, fondatore dell’Open Society Foundations, non demorde e rilancia la proposta dei bond perpetui per “salvare” l’Unione europea.

Intervistato da IlSole24Ore, il magnate di origini ungheresi ne ha per tutti, a cominciare dai suoi acerrimi nemici: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il leader leghista Matteo Salvini e il primo ministro magiaro Viktor Orban, oltre ai nazionalismi che minacciano l’Unione europea e la “società aperta”. A proposito della crisi causata dal Covid-19, Soros non ha dubbi: si tratta di “un evento senza precedenti e che sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza della nostra civiltà”. Quanto all’Unione europea, il finanziere si dice estremamente preoccupato per il suo futuro. La soluzione, naturalmente, è più Europa: “Sono molto preoccupato per la sopravvivenza dell’Ue perché è un’unione incompleta. Era in corso di definizione ma il processo non si è mai concluso e questo rende l’Europa vulnerabile, non solo perché è un’unione a metà ma anche perché si basa sullo stato di diritto. Gli ingranaggi della giustizia sono molto lenti mentre le minacce simili al coronavirus viaggiano a grande velocità”.

Ciò che mette in serio pericolo il futuro dell’Unione europea, dice Soros, è senza dubbio la sentenza di Karlsruhe. Come spiegato da InsideOver, in buona sostanza la Bundesbank non potrà partecipare più al programma di acquisto dei titoli di Stato se non vi sarà un chiarimento della Bce entro tre mesi, di fatto dichiarando il Quantitative Easing (Qe) parzialmente “illegale”. Secondo George Soros, la sentenza “la sentenza rappresenta una minaccia in grado di distruggere l’Ue quale istituzione basata sullo stato di diritto”. Quando è entrata nell’Ue, nota il finanziere, “la Germania ha accettato di conformarsi alla legge europea. Ma la sentenza solleva un problema ancora più grande: se la corte tedesca può mettere in discussione le decisioni della Corte di giustizia europea, altri Paesi potranno fare lo stesso? L’Ungheria e la Polonia possono decidere se attenersi alla legge europea o a quanto stabilito dalle rispettive corti? Questa domanda investe l’essenza stessa dell’ nione, che è fondata sullo stato di diritto”.

Soros attacca Salvini e Donald Trump

Non possono poi mancare le immancabili “stoccate” contro i suoi acerrimi nemici: se Donald Trump “vorrebbe agire da dittatore, ma non può farlo perché negli Stati Uniti vige una costituzione che la gente ancora rispetta e che gli impedirà di fare certe cose” il leader della Lega Matteo Salvini “si sta mobilitando affinché l’Italia esca dall’euro e anche dall’ Ue”. Per fortuna, spiega Soros, “la sua popolarità personale è diminuita da quando ha lasciato il governo, ma la sua causa sta comunque attirando seguaci. Ciò rappresenta un’altra minaccia esistenziale per l’Ue”. Per salvare l’Unione europea George Soros ha una sua proposta: i bond perpetui. “Ho proposto l’emissione di bond perpetui da parte dell’ Ue, anche se ora penso che andrebbero chiamati consols (titoli consolidati) perché è con questo nome che le obbligazioni perpetue sono state utilizzate con successo dalla Gran Bretagna a partire dal 1751 e dagli Stati Uniti dagli anni settanta del 1800” spiega a IlSole24Ore.

I bond perpetui, sottolinea il finanziere, “sono stati confusi con i coronabond” che il Consiglio europeo ha respinto – e a ragion veduta poiché implicano una mutualizzazione del debito accumulato che gli stati membri non sono disposti ad accettare”. George Soros si dimostra ancora una volta particolarmente interessato al destino dell’Italia. Come già illustrato da IlGiornale.it, la mappatura dei finanziamenti con cui, tramite la Open Society Foundations, George Soros inonda il nostro Paese di soldi per plasmarlo a sua immagine e somiglianza, svela un progetto ben preciso che, al di là delle strenue difese dei progressisti, rischia di minare la sovranità dell’Italia. Tra il 2017 e il 2018, stando all’inchiesta pubblicata dall’agenzia Adnkronos, si parla di oltre otto milioni e mezzo di dollari versati nelle casse di quegli enti che si prefiggono come obiettivo la creazione di una società più aperta e accogliente.

il giornale.it

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