Conte e i suoi discorsi, il peggio della settimana

Carta, penna e calamaio. Peppino Conte non smette mai di sorprendere. Anche questa settimana ha dato il peggio di sé. Lui, come gli latri. Decreti su decreti. Autocertificazioni su autocertificazioni.

Nuove norme e pochi soldi. Altro che moria delle vacche. 4 miliardi possono sfamare un Popolo? Il Paese è su una barca, sì. Senza rotta. Il capitano sembra essere distratto. Troppe falle, si rischia di affondare. Qualcuno è già annegato. Nel mare della disperazione. Peppino annuncia: “Mi batterò fino all’ultima goccia di sudore, fino all’ultimo grammo di energia per ottenere una risposta europea forte, rigorosa e coesa.” Peccato che l’Europa gli abbia già voltato le spalle. A lui, a noi. L’Europa, quella brutta e cattiva, se ne infischia dell’Italia. E degli Italiani. Peppino, Peppino… Ma chi gli detta i testi, Totò? O c’è lo zampino della malafemmena?

VINCENZO DE LUCA

Lui se li scrive da solo, questo è poco ma sicuro. Il Presidente della Campania è diventato la macchietta di sé stesso. E ne va fiero. Lui si diverte e, soprattutto, diverte. Venerdì ha dato una stoccata al Governo a trazione PD, il suo partito. Riferendosi alle famose “straccio-mascherine” mandategli dal Governo dice: “Le mascherine? Sembrano le mascherine di Bunny il coniglio. Amici cari, vediamo di capirci bene. Ci vuole veramente una fantasia accesa per definirle mascherine, a meno che non ci si riferisca alle maschere che usano i nostri nipoti a Carnevale. Le vostre orecchie escono da queste fessure e avete la faccia di Bunny il coniglietto. Non la metto per non pregiudicare in maniera definitiva quel poco di estetica che le ingiurie del tempo mi hanno lasciato. Per quel che mi riguarda, comunque, ho scoperto che queste mascherine hanno una grande efficacia per pulire gli occhiali. Per le lenti sono veramente un prodotto eccezionale, ma per gli ospedali… vi voglio bene, ma lasciamo perdere”. Come dargli torto? Beh, lo dica al suo ministro Boccia.

SERGIO MATTARELLA

Il Presidente parla alla Nazione. È la seconda volta in pochi giorni. Come se Peppino non stesse facendo abbastanza. Dal Colle più alto di Roma si sente la necessità di far sentire una voce autorevole. Che non è certamente quella di Peppino il ritardatario. Mattarella è puntuale e, forse per la fretta di “spaccare l’orologio”, mandano alle TV una parte del discorso con un “fuorionda”. “Il ciuffo è fuori posto” gli fa notare il suo portavoce. “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io”, risponde Mattarella. Un fuorionda, in cui il presidente si sistema i capelli con la mano, che inavvertitamente è finito sul web e che è subito rimbalzato sui social dove gli italiani hanno apprezzato il “volto più umano e naturale” di Sergio Mattarella. Un errore casuale o voluto? Le malelingue optano per la seconda opzione. Conte e i suoi discorsi, il peggio della settimanaPubblica sul tuo sito

LUIGI DI MAIO

Gigi ha perso le parole e cita Papa Francesco: “Nessuno si salva da solo” non sa più come rimanere a galla e farsi notare. Continua a pubblicare foto di lui tra le carte, con il volto stanco e tumefatto. Ricordiamo a Gigi da Pomigliano che è pagato profumatamente per lavorare. Lui continua ad insistere. “Faremo ripartire l’Italia con ogni strumento utile. Ma intanto ognuno di noi, nel proprio piccolo, può già contribuire a sostenere le nostre imprese, comprando e mangiando prodotti Made in Italy.” Ma caro Gigi non possiamo essere noi a fare la manovra, con la nostra spesa quotidiana. Forse dalla Farnesina non si avverte, ma i soldi sono finiti. I cittadini sono affamati. Avremmo sconfitto la povertà, vero?

VIRGINIA RAGGI

Invita i romani a fare gli spioni. La sindaca “animata” lancia una nuova app: SUS. “Ci sono assembramenti di persone che ritieni in contrasto con le regole dell’emergenza sanitaria? Puoi segnalarli direttamente all’Autorità competente con il SUS (Sistema Unico di Segnalazione) attivo sul portale istituzionale di Roma Capitale. È semplice, segui le istruzioni”. Virginia, Virginia… forse non lo sai ma chi fa la spia non è figlio di Maria. Ci mancava la Raggi in versione sceriffo.

il giornale.it

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