Coronavirus, Cirinnà e Santori testimonial per la “linea di ascolto” dedicata ai gay

Roma, 27 mar – La Rainbow Line è una linea telefonica di sostegno alla comunità gay, gestita dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. In questi giorni in cui l’Italia intera si ritrova ad affrontare tutte le conseguenze del coronavirus (quelle economiche, di salute, psicologiche) lancia una campagna dal tiolo “Anche a casa noi siamo con te”. Secondo voi, è destinata ad un pubblico più ampio in questo momento così difficile per la nostra nazione? Forse che il Circolo di Cultura Omosessuale ha deciso di mettere a disposizione i propri esperti anche a chi non fa parte della comunità Lgbt? Macché. 

“Anche a casa noi siamo con te”

Ieri il Circolo di Cultura Omosessuale ha lanciato la nuova campagna sociale “Anche a Casa Noi siamo con Te” con alcuni testimoni d’eccezione: ovviamente, c’è l’onnipresente Vladimir Luxuria che ci ricorda come “Non sempre “casa” è un luogo in cui sentirsi al sicuro”. Poi ci sono le attrici Anna Foglietta e Chiara Francini, la senatrice Monica Cirinnà e, insieme a tanti altri volontari del Circolo, anche il prezzemolino con l’occhio da pesce lesso Mattia Santori.  E’ appena il caso di ricordare che lui e il suo movimento delle 6000 Sardine, mentre alcune famiglie italiane stentano ad arrivare già a fine mese a casa dell’emergenza coronavirus, ribadiscono che il vero virus è il razzismo. La Cirinnà, poi, colei che si presentò in piazza con il sobrio cartello: “Dio, patria, famiglia, che vita di merda”, ora si spertica in lacrimosi video in cui ci dice che lei resta a casa per la sua famiglia, per il padre novantenne.

“Non lasciamo indietro nessuno” ?

«In questi giorni tutte e tutti siamo chiamati a stare responsabilmente a casa. È tuttavia nostro dovere pensare a chi non ha una casa in cui stare o chi in quella stessa casa, subisce discriminazione o violenza e vive in situazioni di disagio che necessita di supporto professionale e assistenza», ha dichiarato il presidente Sebastiano Secci: “Questi sono giorni difficili, non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno”. Andrebbe tuttavia fatto notare che se si dedica una linea esclusivamente alle esigenze della comunità Lgbt, in un momento che è forse il più grave dal secondo dopoguerra in poi per il nostro Paese, si: si lascia indietro qualcuno, si lasciano indietro tutti gli “altri”. In Italia, infatti, vi sono molte linee di ascolto dedicate all’utenza gay, da quella dell’Arcigay, alla Gay Help Line fino ad arrivare alla Linea Genitori Rainbow. Con tutto il rispetto per gli omosessuali che non si sentono al sicuro “a casa”, ricordiamo che in questa situazione versano molte donne, molti anziani e molti bambini. E che ora l’emergenza non è un arcobaleno da cui scegliere il colore che più ci aggrada.

Ilaria Paoletti

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