Meloni chiede la convocazione del Parlamento a oltranza: “Conte non è in grado”

Rampelli: solo i deputati di FdI presenti alla Camera

Anche il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ha affrontato l’argomento. “Giorgia Meloni mercoledì in un’aula dove erano presenti quasi soltanto deputati di Fdi è esplosa in un appello a Fico, un vero e proprio ammonimento: ‘quando ci si trova in una fase di difficoltà e tanti sono chiamati a fare la propria parte i primi a lavorare per l’Italia dobbiamo essere noi. Vogliamo lavorare, fateci lavorare!’.

E così il giorno dopo si è composto un calendario che ha reso operativa la Camera dei deputati, a cominciare dal decreto cosiddetto ‘Cura Italia’ che farà il suo iter normale in commissione bilancio per poi approdare in aula, senza voti on-line o altre amenità che qualcuno aveva proposto, senza però avere avuto soddisfazione. Questo due grandi professionisti del giornalismo televisivo quali Bruno Vespa e Nicola Porro dovrebbero evidenziarlo”, ha detto Rampelli.

Meloni: il parlamento non abbandoni la nave che affonda

“Pare scontato, secondo la filosofia che anima Fdi, che la democrazia e la sovranità popolare si rappresentino innanzitutto attraverso il Parlamento che, come il comandante di una nave, non abbandona nei momenti critici la cabina di pilotaggio. Nelle more dell’approvazione del citato Decreto la Camera può proseguire il suo lavoro di ascolto delle categorie, di approvazione di atti d’indirizzo, di azioni di sindacato ispettivo, di votazioni per rinnovare Autority e cda e chi più ne ha più ne metta”.

Rispettiamo le norme per evitare il contagio

“Il tutto dando anche esempio del rispetto di tutte le norme per arrestare il contagio. Termoscanner, tamponi, sanificazione uffici e aula, uso disinfettanti, rispetto della distanza minima tra persone. E poi ancora, utilizzo dispositivi di protezione individuale per il personale, autoriduzione della presenza dei deputati e del personale dipendente. Le modalità per operare in sicurezza e lavorare per l’Italia in un momento tragico ci sono tutte: fateci lavorare”, conclude Rampelli.

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