L’allarme di medici e poliziotti: “Sos, siamo senza protezioni”

Trieste, Roma, Genova, le mascherine per le forze di polizia scarseggiano e «vengono consegnate con il contagocce». L’allarme arriva da Stefano Paoloni, segretario del sindacato Sap, che ieri ha scritto una lettera urgente a Franco Gabrielli, capo della Polizia.

«Per le mascherine siamo ai minimi termini – spiega Paoloni del Sindacato autonomo di polizia al Giornale – Sto ricevendo segnalazioni di distribuzioni centellinate da Trieste, Roma e Genova. Nel commissariato del tribunale della capitale questa mattina (ieri per chi legge, nda) hanno consegnato due mascherine monouso». Paoloni ha preso carta e penna rivolgendosi al capo della Polizia che aveva promesso l’arrivo di 50mila mascherine ogni martedì dall’inizio di marzo e 200mila dalla prossima settimana.

«Ribadiamo la necessità di fornire quanto prima i dovuti dispositivi di protezione individuale a tutto il personale in servizio, considerato anche il rischio di relazionarsi con cittadini asintomatici» scrive Paoloni. A Trieste, il rappresentante del Sap, Lorenzo Tamaro, ha spiegato che «è stato centellinato il materiale protettivo perché le scorte erano scarse e tuttora non soddisfano le esigenze». La polizia locale di Milano denuncia attraverso il Giornale che «ogni pattuglia ha due mascherine, un kit e dobbiamo anche giustificarne l’utilizzo». Alcuni vigili si sono comprati da soli le protezioni. Nelle carceri stanno distribuendo 100mila mascherine monouso.

Sul fronte sanitario Nursing up, sindacato degli infermieri, ha denunciato che in Piemonte «scarseggiano le mascherine di protezione» e in alcuni casi i camici sterili sono stati sostituiti da «sacchi di plastica normalmente adibiti alla raccolta rifiuti». A Bari «continuano ad arrivare segnalazioni da parte dei medici in servizio negli ospedali della provincia sulla carenza dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, camici e occhiali), con personale già in quarantena per l’esposizione non protetta». L’ennesima segnalazione è di Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici: «É come combattere in prima linea disarmati». Solo in Lombardia il fabbisogno minimo è di 300mila mascherine.

Il capo della protezione civile Borrelli rassicura sostenendo di avere fatto distribuire «1,1 milioni di mascherine». Ma i veri numeri sono stati svelati ieri dalla centrale di acquisto della pubblica amministrazione (Consip) che ha lanciato una gara per 170 milioni di mascherine, guanti e camici. Nei dettagli c’è bisogno di 10.785.206 mascherine ad alta protezione FFp2 e Ffp3, per i sanitari in prima linea, forze dell’ordine e servizi essenziali, ma sarà molto dura reperirle sul mercato. Il lotto 6 prevede l’acquisto di 24.314.550 mascherine chirurgiche.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è accordato con i cinesi, dopo che gli abbiamo donato 2 tonnellate di protezioni individuali il 15 febbraio, che oggi servirebbero come il pane. Da Pechino arriveranno in regalo 100mila mascherine ad alta protezione, ma poi ci venderanno altri 2 milioni di pezzi. «L’Italia sta in queste ore comprando con i propri soldi ventilatori, tute e mascherine dalla Cina. Non riceve un regalo come vorrebbe far credere la propaganda del M5S» conferma il vicesegretario di Più Europa, Piercamillo Falasca. La città cinese di Liyang ha donato appena 2 mila mascherine protettive al sindaco di Como. L’aspetto paradossale è la notizia dell’agenzia statale Xinhua, che annuncia l’arrivo di 4556 scatoloni pieni di mascherine e protezioni, che sarebbero indirizzati alla comunità cinese in Italia.

il giornale.it

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