Bonino contro Erdogan sui migranti: “L’Ue ha fallito”

Su una cosa Emma Bonino, leader dei radicali ed ex ministro degli Esteri, ha perfettamente ragione: sul tema dei migranti l’Unione europea ha fallito, dando ad Erdogan “il coltello per il manico”.

Mentre migliaia, forse decine di migliaia, di rifugiati ormai si accalcano al valico di frontiera tra Grecia e Turchia, dopo che Ankara ha deciso di non impedire più il flusso di migranti richiedenti asilo verso l’Europa, Emma Bonino spiega a La Repubblica che quella dei migranti “è un’emergenza politica in cui i migranti non sono il problema, ma la manifestazione del problema, che – osserva -è l’assenza di qualunque progetto e responsabilità di governo su un tema che impegnerà tutti gli Stati europei per i prossimi decenni”.

“Erdogan- sottolinea Emma Bonino- ha guadagnato due volte dall’accordo (con l’Ue), in termini economici e in termini strategici, perché oggi dispone di una ‘bomba umanà di milioni di profughi, che può fare esplodere quando vuole. L’Europa ci ha perso due volte, perché ha pagato per farsi ricattare, e perché ora deve gestire un’emergenza che non sarebbe stata tale se negli anni si fossero ordinatamente accolti e ricollocati in Ue i profughi siriani”. Fin qui, tutto bene. Ma la soluzione dell’ex ministro degli esteri non è quella di limitare i flussi, ma di aprire le frontiere ai migranti: “Un continente di 513 milioni di abitanti come la Ue non solo può permettersi, ma deve anche attivamente organizzare flussi migratori ordinati e robusti” spiega. “Dieci anni fa il Paese Ue con la percentuale più alta di over 65 era la Germania. Oggi è l’Italia e la Germania è scesa al quinto posto, grazie all’immigrazione”.

Per Bonino, dunque, l’immigrazione di massa rappresenta un destino ineluttabile: piuttosto che farci ricattare dal presidente turco Erdogan, dunque, è meglio aprire i confini. Come spiega Jean-Louis Harouel nel suo saggio I diritti dell’uomo contro il popolo (liberilibri, 2019), “l’ondata verso l’Europa dell’immigrazione extra-europea”, è presentata dai suoi fautori “come buona e giusta perché iscritta nella meccanica irresistibile e necessariamente benefica del senso della storia”. Uno storicismo caratteristico dei messianismi e dei millenarismi secolari. L’ex ministro degli esteri dimentica totalmente i rischi per la sicurezza nazionale e la cara vecchia ragion di stato. Al contrario, secondo la storica leader dei radicali “non soccorrere profughi che rischiano la vita e soffrono la fame non è solo disumano, è contrario alle regole di diritto a cui siamo vincolati. Non si deroga all’umanità né alle regole di diritto”.

Immancabilmente, l’invito di Bonino è quello di “europeizzare” la crisi. La colpa è degli odiatissimi stati. Secondo Bonino “l’Italia rimane prigioniera, anche con questo esecutivo, della trappola sovranista, che è un’ ideologia che esibiamo, ma è innanzitutto un costo che subiamo, visto che l’ assenza di integrazione e coordinamento europeo su questi temi oggi danneggia soprattutto l’ Italia. Sono gli stati “sovrani” a portare la Ue alla paralisi”. La storica leader dei radicali non riesce a fare i conti con la realtà: il mondo è formato da stati, che agiscono sulla base dei rispettivi interessi nazionali. Non sono certo gli stati ad aver causato la crisi politica dell’Unione europea, quanto l’illusione che gli altri Paesi europei non si muovano sulla base di essi. Una visione ideologica che non tiene conto della realtà, proprio come sul tema immigrazione.

il giornale.it

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