Coronavirus, riunione tra Conte e i governatori. Interviene il “tecnico” e Fontana sbatte i pugni sul tavolo

“Sono stato malinterpretato”. Giuseppe Conte apre così, con più di un filo d’imbarazzo, la riunione sul coronavirus con i ministri, il numero uno della Protezione civile Angelo Borrelli e i governatori collegati in conference call. Il premier, lunedì sera, aveva innescato una polemica clamorosa con Lombardia, Veneto e le altre regioni interessate più o meno direttamente dall’emergenza epidemia, ricevendo le risposte piccatissime del governatore lombardo Attilio Fontana e del suo assessore Giulio Gallera. 

Dopo la mano testa, però, è scoppiato il caos, raccontano alcuni presenti all’agenzia AdnKronos, quando uno dei tecnici presenti, di Roma, ha sollevato dubbi sulla reale utilità della diffusione delle mascherine tra gli operatori sanitari. Nelle regioni alle prese con l’emergenza coronavirus le mascherine ai medici, anche di base, vanno distribuite, quindi è necessario un significativo approvvigionamento. Parole che sono state interpretate da alcuni governatori come una “frenata” del governo, “come se da Roma stessero sminuendo l’importanza e l’urgenza”, spiegano alcuni presenti. Da lì sarebbe nata una discussione animata, con Fontana che era già sul piede di guerra – Zaia (Veneto) e Fedriga (Friuli Venezia Giulia), raccontano, più concilianti – che avrebbe indotto il presidente del Consiglio ad allontanare i tecnici presenti. La frattura si sarebbe poi ricomposta, con le rassicurazioni del premier”. 

A sottolineare l’importanza dell’uso delle mascherine per gli operatori, a stretto giro dal termine della riunione, è il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che spiega di aver chiesto, d’intesa con i presidenti Zaia e Fontana, il blocco delle esportazioni dei dispositivi di protezione individuale prodotti dalle aziende italiane e la requisizione di questo materiale. “Una misura necessaria per evitare che fra pochi giorni ci si trovi nella situazione in cui non si trovino mascherine, tute, guanti, cuffie e i dispositivi necessari, soprattutto nelle Regioni più colpite. Materiale che – ha sottolineato – serve in particolare agli operatori sanitari, che stanno facendo un lavoro straordinario. Tema che ho posto al presidente del Consiglio, Conte, che ci ha rassicurati sul fatto che si troverà immediatamente una soluzione positiva su questo”. Ma i dubbi avanzati al tavolo dal tecnico della “discordia” avrebbe fatto traboccare un vaso già colmo. Fontana, raccontano, avrebbe sbattuto i pugni sul tavolo, con accuse pesanti rivolte al governo, al punto di abbandonare la riunione, per poi rientrate poco dopo convinto telefonicamente da alcuni ministri presenti in Protezione Civile.  

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