Mascherine a cento euro e code in ospedale: è psicosi

«Non vogliamo fomentare allarmismi» assicura su Facebook il sindaco Beppe Sala. Ma Milano, che fino a ieri pomeriggio era solo accerchiata dal Coronavirus, si ritrova in serata colpita dal primo contagiato in città, si tratta di un residente a Sesto San Giovanni ricoverato da una settimana all’ospedale San Raffaele.

Si aggiunge un residente a Mediglia, zona sud el Milanese. Notizie che fanno crescere il panico già ampiamente diffuso nel capoluogo. Mai come ieri si incrociavano sui mezzi o in sella alle biciclette persone con indosso la mascherina sanitaria. E sono quasi introvabili. «Nella mia farmacia ne ho vendute 80 in un’ora. Le richieste sono aumentate in maniera esponenziale: tutti quelli che entrano ne chiedono almeno una ed è sempre più difficile approvvigionarsi» conferma la presidente di Federfarma Lombardia Anna Rosa Racca. In alcuni negozi ieri si trovavano solo le confezioni da cento mascherine a cento euro, un investimento. Al tavolo convocato ieri dal prefetto Renato Saccone con sindaco, assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, vicesindaco Anna Scavuzzo, questore e vertici di Cc, protezione civile, vigili è stata valutata anche la scorta e distribuzione di mascherine e gel disinfettanti.

Il Pronto soccorso dell’Ospedale Sacco ieri è stato preso d’assalto, dalle 12 le accettazioni sono rimaste aperte solo ai casi sospetti di nuovo Coronavirus, in Malattie infettive la maggioranza dei letti è stata riservata all’isolamento. La centrale operativa del 118 a Niguarda ieri notte ha ricevuto almeno 200 chiamate di persone che chiedevano informazioni sul virus. A Palazzo Marino in mattinata Sala ha riunito una task force di assessori e dirigenti: sono stati sospesi 14 dipendenti Comunali (uno è un vigile) che risiedono nei dieci Comuni del lodigiano sottoposti a misure di isolamento dalla Regione, in alcuni casi si ricorrerà ad attivare lo smart working. Stesso provvedimento per i lavoratori e Amsa, che conta quasi una cinquantina di operatori provenienti da quelle zone e deve tamponare le assenze per garantire il normale servizio di pulizia. Il sindaco i milanesi a ridurre la socialità. Noi – precisa – continueremo a tenere aperti tutti i servizi e i nostri uffici, ma rinviamo quello che possiamo». É il caso di un concorso per il personale in programma al Palalido il 25 e 26 febbraio, erano iscritti 3.600 candidati da tutta Italia. «Si naviga a vista» ripetono più o meno con le stesse parole Sala, Gallera e il prefetto. Questa mattina alle dieci nuova riunione per valutare i provvedimenti da prendere in base alle linee guida del governo. E questa volta si dovrà i conti anche con il primo contagio in città, la presenza del virus non è più un’ipotesi ma una realtà da arginare. La Conferenza dei rettori ha già deciso di chiudere le università lombarde fino al 2 marzo.

il giornale.it

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