Milano, l’odio rom nel suk abusivo: “Qui non filmi, pezzo di m…”

“E che c… me ne frega che sei un giornalista? Io ti sto dicendo che tu qua non devi filmare nessuno. Tu qua non devi filmare nessuno, capito? Vaffanc… pezzo di m…”.

Dopo qualche minuto che girovaghiamo all’interno del mercatino di viale Puglie, al quartiere Calvairate nella periferia est di Milano, questa è l’accoglienza che ci riserva un gruppetto di rom.

In quello che si è trasformato in un suk dell’illegalità, tra merce rubata (più che usata), degrado e abusivi, abbiamo fatto un giro in compagnia di Max Bastoni, consigliere comunale e regionale della Lega, che da tempo, insieme ai colleghi di partito e del centrodestra, denuncia la gravità della situazione. “Nel mercatino di viale Puglie, si passa dal ladro al consumatore, a legalità zero. sindaco e questore non pervenuti. Ecco, nella Milano di Sala, che sembra preoccuparsi solo del centro, esistono realtà questa in cui l’illegalità è sovrana. Un vero e proprio mercato del rubato e per chi denuncia: minacce. Noi sogniamo un’altra Milano”, l’affondo del leghista.

Non a caso domenica 9 febbraio il Carroccio – da quello meneghino a quello nazionale, passando per quello lombardo – ha organizzato un presidio di fronte al bazar di piazzale Cuoco per protestare contro l’amministrazione Sala, che, al di là di qualche sparuto intervento spot nel suk, continua a tollerare quella che è diventata una zona franca, piena zeppa di spazzatura e allo stesso tempo di prodotti alimentari di ogni tipo, nella quale extracomunitari, abusivi e rom la fanno da padrone, gestendo chissà quali loschi traffici anche solo circa la spartizione del territorio all’interno del suq. (GUARDA IL VIDEO) Milano, padroni del mercato: l’anarchia romPubblica sul tuo sito

Attenzione: nella totalità del mercato, Hobbypark compreso, esistono i venditori regolari, ma sono una minoranza rispetto a coloro i quali espongono merce ricettata di ogni tipo e alimentati sottratti ai supermercati.

Dicevamo dei rom. Ecco, dietro le bancarelle, sono decine e decine i nomadi che fanno da “venditori” di merce di qualsiasi tipologia; sulle bancarelle improvvisate dai rom, però, fanno capolino soprattutto prodotti alimentari: in sacchetti strabordanti o in valigie piene fino all’orlo, ecco tonno in scatola, fette di grana padano e parmigiano reggiano, stecche di cioccolato, alcolici…

Noi siamo stati all’interno del mercatino per una mezzoretta cercando per quanto possibile, anche vista la fiumana di gente, di filmare che cosa succede ogni sabato e ogni domenica del mese in quella fetta di Milano senza regola, lasciata (o meglio, abbandonata) a se stessa. Uno dei nomadi dietro al “bancone” intento a vendere profumi, sigarette e alimenti si accorge che stiamo riprendendo con il cellulare e ci prende a male parole: “Non me ne frega un c… che sei un giornalista. Ti sto dicendo che tu qua non devi filmare nessuno”. Infine, ci saluta a modo suo: “Vaffanc… pezzo di m…”. Noi continuiamo a filmare e terminiamo il nostro tour in questo mercato “delle meraviglie” in cui la legalità è l’unica cosa che non si trova sulle bancarelle. (GUARDA IL VIDEO) Milano, viaggio nel mercatino del “rubato”Pubblica sul tuo sito

il giornale.it

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