Belotti (Lega): “Niente fondi a chi nega le Foibe. A cominciare dall’Anpi”

Una scena inaccettabile, proprio nei giorni che precedono il ricordo dei martiri delle Foibe. La denuncia di quanto accaduto venerdì è del leghista Daniele Belotti. “Le istituzioni, le forze politiche, le associazioni, i sindacati non possono restare silenti di fronte alla vergognosa negazione storica sulle foibe. Una negazione andata in scena venerdì a Dalmine durante la serata organizzata da Anpi, Arci, Cgil, Acli e Il Porto”.

“Vogliono prendere le distanze pubblicamente, senza se e senza ma, oppure condividono quanto dichiarato dalla pseudo storica Grazia Milesi. Ovvero che gli infoibati e gli esuli Italiani giuliano-dalmati se la sono meritata perché erano tutti fascisti”.

La denuncia della bugie di sinistra

Belotti denuncia ancora i deliri della storica di sinistra. “Sostiene che in realtà i numeri divulgati sono gonfiati, gli esuli hanno scelto liberamente di andarsene dalle loro terre per cogliere un’opportunità nella Repubblica Italiana. E che il Giorno del Ricordo è stato istituito sulla base di bugie e come rivalsa nei confronti del Giorno della Memoria”.

Parole arrivate tre giorni prima della celebrazione del Giorno del Ricordo delle Foibe e due giorni prima le parole del presidente Mattarella contro i negazionisti. Parole a cui ha fatto seguito il ringraziamento della destra.

Foibe, la pugnalata alla schiena

Secondo il deputato e capogruppo Lega in Commissione Istruzione cultura sport della Camera, “una serata che doveva essere una celebrazione della Giornata del ricordo si è rivelata, invece, una pugnalata nella schiena”.

“E’ stata l’ennesima pugnalata, alla memoria degli infoibati e dei loro discendenti. Ma gli organizzatori non potevano non sapere, viste le note posizioni negazioniste della relatrice. A questo punto ci aspettiamo, in primis, dall’Acli, realtà associativa espressione del mondo cattolico, una forte condanna della visione negazionista emersa durante la serata dalminese. Anche se restiamo sempre più sbalorditi dalla posizione dell’Associazione Cristiana Lavoratori Italiani che, a Bergamo, ormai si è allineata alla sinistra più estrema arrivando persino a manifestare al fianco degli spaccavetrine dei centri sociali. Ci aspettiamo che l’Arci e la Cgil, chiedano subito scusa alle associazioni degli esuli giuliano dalmati per aver umiliato la memoria delle migliaia di defunti infoibati”.

Revocare i fondi a chi nega l’eccidio

Belotti, poi, chiede che i Comuni, le Province, le Regioni e i Ministeri, che offrono contributi o patrocini all’Anpi, “li abroghino immediatamente, perché è inaccettabile che un’associazione, che ormai è diventata una costola della sinistra più estrema, venga finanziata con soldi pubblici per infangare la memoria delle migliaia di morti innocenti che hanno avuto solo la colpa di essere italiani, altro che fascisti”.

Per questo ”presenterò un’interrogazione parlamentare”, dice ancora il leghista. “Va lanciato un messaggio chiaro: chi nega o giustifica l’eccidio delle foibe, si mette sullo stesso piano dei filonazisti che sostengono che non è
esistita la Shoa. Le vergognose posizioni dell’Anpi, portano a uccidere, per l’ennesima volta, gli infoibati dopo che 75 anni fa lo furono fisicamente e per decenni moralmente, dimenticati dalle pagine di storia. E tutto questo lo dico da figlio di un partigiano, che, a 17 anni, salì sui monti della Val Seriana per aggregarsi alla Brigata
Camozzi di Giustizia e Libertà”.

“Ma sono certo che il 90% di chi, allora, combatté il fascismo, oggi si vergognerebbe di coloro che, nel 2020, portano avanti il loro nome, dimenticando che non tutte le formazioni partigiane erano comuniste, umiliando la memoria di chi è morto, innocente, gettato in una cavità carsica. Agli amici dell’Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia di Bergamo e alla presidente Maria Elena De Petroni va la mia più sincera solidarietà”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.