Coronavirus, atterrati i 56 italiani da Wuhan. Con loro l’sos della Cina: servono maschere (Diretta video)

Atterrati: i 56 gli italiani a bordo del Boing KC767A del 14esimo stormo dell’Aeronautica Militare, sono rimpatriati da Wuhan, la cittadina cinese dalla quale si è diffuso il coronavirus. Sul volo non è stato possibile imbarcare un ragazzo, che ieri al momento della partenza aveva un po’ di febbre. Il protocollo prevedeva la partenza solo per persone che non avevano sintomatologie. Il giovane per il momento è seguito da personale sanitario a Wuhan.

L’aereo è atterrato intorno alle 10 a Pratica di Mare. Gli italiani saranno sottoposti a un primo screening medico e in seguito trasferiti alla città militare della Cecchignola, dove trascorreranno 14 giorni in quarantena. Non solo: parallelamente al rimpatrio degli italiani, è cominciato anche il rientro dei cittadini cinesi. Il volo della China Airlines (CI76), arrivato vuoto questa mattina presto l’aeroporto di Fiumicino dalla città di Taiwan, è ripartito dallo scalo romano diretto a Taipei con 306 passeggeri a bordo. Si tratta del primo ponte aereo, come aveva annunciato nei giorni scorsi il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli. Domani sarà avviato il secondo ponte aereo che partirà da Fiumicino alle 10,55 diretto a Chengdu, in Cina.

Speranza convoca i capigruppo di tutte le forze politiche in Parlamento

Intanto, il ministro della Salute Roberto Speranza, facendo il punto sull’emergenza, ha fatto sapere di aver «convocato per oggi pomeriggio alle 18.30 tutti i capigruppo di tutte le forze politiche del Parlamento, senza alcuna distinzione. Quindi ha aggiunto: «Mi è stato assicurato che saranno tutti presenti in questa riunione». Lega compresa? «Sicuramente sì», ha assicurato il ministro.

E intanto Pechino chiede aiuto: servono maschere…

Dalla Cina non arrivano solo gli italiani rimpatriati. O meglio, nelle stesse ore del ritorno a casa dei nostri connazionali isolati a Wuhan, e per cui comincerà a breve la quarantena, Pechino torna a chiedere anche aiuto. «Abbiamo bisogno urgentemente di maschere», fanno sapere le autorità locali. O meglio, come riferisce il sito dell’Ansa, «di materiale protettivo e di equipaggiamenti medici con l’epidemia del nuovo coronavirus di Wuhan che continua a tenere un passo sostenuto. Visto che i 361 morti attuali hanno superato i 349 della Sars del 2003. Mentre i contagiati sono più di 17.000». In particolare, «quello di cui la Cina necessita urgentemente allo stato sono le maschere mediche, le tute protettive e gli occhiali protettivi», ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, in un briefing online con i media.

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