Le sardine ora si spaccano: “Sbagliato l’incontro con i Benetton”

Ora anche le sardine si spaccano. Il movimento nato contro l’odio deve fare i conti con le primi divisioni interne, scaturite dopo la foto a casa Benetton con l’imprenditore di Autostrade e il fotografo Oliviero Toscani a Treviso.

Nella tarda serata di sabato è arrivata la dura presa di posizione da parte di Jasmine Cristallo: “L’incontro, pur fortuito e occasionale, con Luciano Benetton si è prestato a manipolazioni e strumentali interpretazioni nel momento in cui la credibilità del gruppo veneto è giustamente sotto la generale valutazione, magistratura e governo compresi”. L’esponente calabrese delle sardine sul proprio profilo Facebook ha sferrato un duro attacco: “Nell’immediatezza del ‘dopo elezioni’ c’era da attendersi una riflessione collettiva per promuovere fattori di comunità nei territori, proseguire l’azione dal basso e incalzare la sinistra e il centro sinistra nella loro complessità. È l’avvio di questa pratica che ancora di più ci porta a dire quanto sbagliato e improprio sia stato l’incontro con Benetton”. Effettivamente, subito dopo le elezioni Regionali in Calabria e in Emilia-Romagna, il movimento sorto a Bologna aveva fatto un passo indietro: “Niente tv e giornali fino a marzo”. Ma così non è stato, come dimostra il diktat al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

La frecciatina

Tuttavia la ragazza ha voluto sottolineare che “i quattro amici di Bologna non erano in ‘visita ufficiale’: erano quattro persone ospiti in un luogo, e non certo ‘le sardine'”. E proprio per questa ragione “non hanno ritenuto di dover socializzare quella gita”. La Cristallo poi ha difeso il movimento: “Non siamo una setta e nessuno è tenuto a rendicontare dove e con chi ha trascorso il proprio tempo privato: di ciò che fa, ciascuno deve rispondere soltanto a se stesso”.

La guardia però va tenuta sempre alta: “Una foto messa a fuoco rischia di coinvolgere e mettere in ombra un intero movimento e questo non è concesso a nessuno. Non si può ‘restare umani’ a modulazione di frequenza”. Dal post appare evidente come inizi a trapelare la tensione all’interno delle sardine: “L’autorevolezza che il movimento ha acquisito è il frutto della determinazione di una moltitudine di donne e uomini che hanno deciso di affermare una propria presenza più diretta nella grande battaglia di tenuta democratica del Paese. E queste iniziative di popolo non possono più essere direttamente riconducibili a una sintesi di immagine degli iniziali promotori”.

L’esponente calabrese dunque ha rivolto un invito chiaro alle sardine, che a suo giudizio devono provvedere “subito a solcare e a seminare a partire dalla lettera indirizzata al presidente Conte per ciò che concerne il Sud”, ripartire “dalle condizioni di vita della gente” e riprendere “un nuovo e virtuoso meridionalismo senza rinvii e senza tatticismi”.

il giornale.it

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