M5S in confusione totale: nel Lazio chiede aiuto alle sardine contro Zingaretti

Dice che faceva per davvero. Che la sua “richiesta a Mattia Santori e alle Sardine di Roma era seria”. Che veramente “in Regione Lazio abbiamo bisogno di aiuto per analizzare i tantissimi casi di malasanità della giunta Zingaretti”. Dunque, la domanda: “Ci date una mano per favore?”. Davide Barillari, consigliere regionale del M5S del Lazio, oggi è tornato con un tweet sul suo controverso rapporto con le sardine. E, benché non sia chiarissimo dove voglia andare a parare, appare evidente che ormai è in balia di un cortocircuito senza precedenti. 

Il cortocircuito di Barillari

Il punto non è tanto che Barillari sfidi le sardine a dimostrare “di non essere la sezione giovanile del Pd“. Questa potrebbe essere una provocazione tutto sommato comprensibile. E non è nemmeno che appena due settimane fa, con un tweet del 25 novembre, li definiva una “operazione di marketing di Repubblica, pilotata dal Pd”, perché, in fondo, potrebbe essersi ricreduto o, per lo meno, potrebbe aver cambiato strategia per smascherarli (vedi considerazione precedente).

Il paradosso delle sardine

No, il punto è un altro. A notarlo, rilanciando il “delizioso tweet” di Barillari, è stata la pagina Facebook 7Colli, attentissima alle vicende romane e laziali.

“Per la serie la bella politica oggi ne scopriamo una. Non basta veder sfilare le piazze contro chi è all’opposizione e non contro chi governa. Adesso si chiamano le sardine a collaborare con l’opposizione alla regione Lazio. Arriveremmo al paradosso – si legge nel commento di 7Colli – che chi sfila a Bologna contro i sovranista facendo un favore a Zingaretti, alla regione Lazio dovrebbe lavorare contro lo stesso segretario del Pd, che ne è governatore“.

Il M5S chiede il “soccorso rosso” contro il Pd

Il punto, insomma, è il cortocircuito del M5S. Un disorientamento così forte da far perdere di vista ai grillini qualsiasi punto di riferimento. “Per la serie se non son matti non li vogliamo”, ha notato ancora 7Colli, che ha chiuso il post con una facile profezia: “Ovviamente i commenti più generosi lo inviteranno a sottoporsi a serie visite. Ma che ci stanno a fare i consiglieri se devono chiedere soccorso – rosso – contro il Pd alle piazze che stanno col Pd?”. E, “ovviamente”, così è stato.

Il “coming out” delle sardine

Il tweet di Barillari ha suscitato una serie di reazioni incredule, ironiche, certamente non lusinghiere. “Ti do un consiglio: fa la licenza di pesca. Ma ti pare normale scrivere una cosa del genere? A che titolo? Dimettersi sarebbe un onore”, ha scritto Christian. “Non puoi rivolgerti agli attivisti Cinquestelle?”, ha scritto poi Cristina. A stoppare le velleità di Barillari, poi, ci ha pensato lo stesso account delle Sardine di Roma. “Essere la sezione giovanile del Partito Democratico non è un’onta né qualcosa per cui dimostrare innocenza, noi combattiamo proprio contro questo tipo di discorso politico denigratorio”, si legge nel commento del popolo ittico, che più sotto ha bollato come “falsità assolute” le critiche di altri utenti alla sanità targata Zingaretti. Insomma, il cortocircuito di Barillari almeno un pregio lo ha avuto: portare le sardine a fare un implicito coming out sulle proprie simpatie per il Pd.

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