Prescrizione, ira dei grillini. Alta tensione nel governo

Il governo giallorosso potrebbe inciampare sulla prescrizione. La maggioranza al momento non è riuscita a trovare un accordo sulla riforma della giustizia, il cui dossier è in mano alla delegazione del Partito democratico che questa mattina si è incontrata: erano presenti il vicesegretario Andrea Orlando, il sottosegretario Andrea Giorgis, la responsabile Giustizia Roberta Pinotti e i parlamentari Michele Bordo, Alfredo Bazoli e Franco Mirabelli.

Una nuova giornata di polemiche si è però decisamente aperta, con toni aspri e duri. Da una parte i dem stanno lavorando a una proposta alternativa allo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado – come previsto dalla legge Spazzacorrotti; dall’altra il Movimento 5 Stelle è pronto alle barricate. Fonti grilline hanno recapitato un messaggio molto chiaro agli alleati: “Con le minacce non si va da nessuna parte. È opportuno, invece, dimostrare chiaramente di essere leali e andare avanti in maniera compatta”. Hanno addirittura evocato un parallelismo con l’epoca berlusconiana: “Con la riforma della prescrizione abbiamo la possibilità di mettere la parola fine all’era Berlusconi che ha fatto solo del male al nostro Paese. Siamo certi che il Pd farà la scelta giusta pensando all’interesse dei cittadini”.

Immediata la risposta del Pd nella persona di Michele Bordo, vicecapogruppo Pd alla Camera: “L’era Berlusconi si è conclusa da tempo proprio grazie alla riforma realizzata da Andrea Orlando quando era ministro della Giustizia”. Netta le replica anche da parte di Andrea Marcucci, capogruppo dem in Senato: “La riforma della prescrizione è nelle mani del presidente Conte, non certo delle veline del M5S. Serve un intervento correttivo, decida Di Maio se vuole condividerlo con la maggioranza, o lasciare che il Parlamento si esprima liberamente”.

Andrea Marcucci@AndreaMarcucci

La riforma della #prescrizione è nelle mani del Presidente #Conte, non certo delle veline del #M5S. Serve un intervento correttivo, decida Di Maio se vuole condividerlo con la maggioranza, o lasciare che il Parlamento si esprima liberamente4011:27 AM – Dec 5, 2019Twitter Ads info and privacy20 people are talking about this

Fiducia espressa per da Alfonso Bonafede: “Sono convinto che in questa maggioranza ci siano praterie per lavorare insieme sulla giustizia, se ci troviamo d’accordo sull’obiettivo che dopo la sentenza di primo grado ci sia una risposta di giustizia. Mi rifiuto di pensare che una maggioranza M5s-centrosinistra possa mettere in crisi il governo sulla prescrizione”. Il ministro della Giustizia ha voluto ribadire: “C’è un emiciclo quasi intero che è critico nei confronti della prescrizione poi esci fuori e scopri che il 60% dei cittadini è favorevole alla riforma. Un dato che dimostra uno scollamento importante”.

“Valutiamo alternative”

Appare evidente come la vita dell’esecutivo sia a serio rischio. Già in mattinata Nicola Zingaretti ha sottolineato l’importanza della coesione per evitare un ritorno al voto, cogliendo l’occasione per esprimere la propria irritazione sui malumori quotidiani all’interno della maggioranza: “In queste condizioni non si può governare”. Gli ha fatto eco Graziano Delrio: “Sono molto convinto che troveremo una soluzione perché sono convinto della ragionevolezza degli interlocutori a partire dal ministro Bonafede. Conte è il presidente del Consiglio ed è di garanzia per tutta la coalizione e per il coordinamento dei ministri”. Giuseppe Conte rappresenta infatti il canale di intermediazione attorno cui ruota la stabilità del governo. Ma poi Delrio ha precisato senza indugi: “Il Pd non entra e non resta al governo a tutti i costi perché se i problemi non si risolvono è chiaro che noi non stiamo lì a scaldar le poltrone”.

Chiara la posizione di Italia Viva. Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera, non ha escluso possibili intese anche con l’opposizione: “Siamo disponibili a valutare soluzioni diverse in Parlamento se non dovesse esserci un accordo nella maggioranza per tornare almeno alla riforma Orlando che avevamo votato nella precedente legislatura e che non è stata ancora messa alla prova, non ne abbiamo valutato gli effetti”. Nella giornata di ieri Matteo Renzi ha annunciato che si potrebbe infatti votare il ddl di Enrico Costa, deputato di Forza Italia: “È una persona saggia e già viceministro alla giustizia del mio governo. Bonafede può cambiare la sua legge, se vuole, ma non può pretendere di cambiare le nostre idee”. Il Guardasigilli ha però tuonato: “Di Maio ha fato bene a dire che sarebbe strano se si formasse un asse tra centrosinistra e il centrodestra sulla prescrizione, anche perché è stato un tema centrale, uno dei pochi che ha segnato il confine tra Berlusconi e il centrosinistra”.

il giornale.it

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